
Album "La Bustina di Minerva"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale della raccolta di articoli La Bustina di Minerva di Umberto Eco (Bompiani, 2000), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito uno spunto per uno dei testi contenuti nel volume. Questo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e materiali che la varietà caleidoscopica degli articoli potrebbe suggerire. La scelta di quali percorsi esplorare o ignorare si è basata su motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti. Più ancora che per le galleries precedenti anzi, in questo caso la natura frammentaria del testo ha suggerito una metodologia di ricerca spesso guidata dal caso e dalla serendipità, che restituisce un lavoro frammentario e composito, che speriamo possa rendere conto della struttura testuale e concettuale dell’opera da cui siamo partiti.
Delle citazioni non forniremo la pagina precisa ma il titolo dell’articolo da cui sono tratte. Questo rende più semplice identificare la citazione nelle diverse edizioni pubblicate della Bustina e la brevità degli articoli stessi (poco più di due pagine per la gran parte dei testi) rende molto semplice rintracciarvi il passo citato.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

Street Art: Banksy & co.
Dalla Bustina del 1997 Etica, estetica e Aerosol cogliamo lo spunto per ricordare un importante episodio accaduto a Bologna. Nel 2016 venne organizzata in città la grande mostra Street Art: Banksy & Co. L’arte allo stato urbano. Per realizzarla alcuni importanti graffiti vennero staccati dai muri sui quali erano stati dipinti e riposizionati all’interno dei locali in cui si teneva l’esposizione. Nacquero grandissime polemiche, che toccavano anche alcuni degli argomenti trattati da Eco. In particolare ci furono proteste da parte di alcuni writers che vedevano come un tradimento lo sradicamento di queste opere d’arte dal loro ambiente naturale e la loro “museificazione”, pratica contraria all’ideologia del graffitismo.
La protesta più clamorosa fu quella di Blu, forse il più importante e conosciuto - pur se anonimo - writer italiano, che coprì con vernice grigia le proprie opere bolognesi. Il lavoro più importante che venne cancellato fu l’enorme e complesso graffito che ricopriva un’intera parete del centro sociale XM24 di via Fioravanti, tradizionalmente denominato Occupy Mordor perchè vi era rappresentata Bologna come il malvagio regno de Il signore degli anelli, attorniata da schiere di combattenti che come nelle opere di Tolkien si scontravano in campo aperto per la conquista del territorio. Un’allegoria di un’opposizione ormai insanabile fra il potere istituzionale e le componenti più ribelli e non allineate del tessuto socio-culturale del capoluogo emiliano, che avrebbe portato qualche anno più tardi alla chiusura del centro sociale. Quel capolavoro venne cancellato in una notte dallo stesso artista che lo aveva creato, con un’azione di protesta di incredibile impatto visivo e comunicativo. Sarebbe interessante e proficuo analizzare cosa è successo nei quasi 10 anni trascorsi da quella notte nel rapporto fra Bologna e la street art, ma il discorso ci porterebbe lontano.
Chiudiamo quindi la parentesi proponendo una sintesi video-testuale della serata del 14 aprile 2013 in cui Wu Ming 4, fra i maggiori esperti tolkieniani in Italia e non solo, raccontò quel capolavoro scomparso davanti a un pubblico di centinaia di persone.
Street Art: Banksy & Co. L’arte allo stato urbano, a cura di Luca Ciancabilla, Christian Omodeo, con Sean Corcoran per la sezione di New York, City as canvas: graffiti art from the Martin Wong collection, Bologna, Bononia University Press, 2016.