
Album "La Bustina di Minerva"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale della raccolta di articoli La Bustina di Minerva di Umberto Eco (Bompiani, 2000), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito uno spunto per uno dei testi contenuti nel volume. Questo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e materiali che la varietà caleidoscopica degli articoli potrebbe suggerire. La scelta di quali percorsi esplorare o ignorare si è basata su motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti. Più ancora che per le galleries precedenti anzi, in questo caso la natura frammentaria del testo ha suggerito una metodologia di ricerca spesso guidata dal caso e dalla serendipità, che restituisce un lavoro frammentario e composito, che speriamo possa rendere conto della struttura testuale e concettuale dell’opera da cui siamo partiti.
Delle citazioni non forniremo la pagina precisa ma il titolo dell’articolo da cui sono tratte. Questo rende più semplice identificare la citazione nelle diverse edizioni pubblicate della Bustina e la brevità degli articoli stessi (poco più di due pagine per la gran parte dei testi) rende molto semplice rintracciarvi il passo citato.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

René Bittard des Portes, Charette et la guerre de Vendée (1902)
Due Bustine datate 1994 - Quelli che elogiano la Vandea stanno pensando a Salò e La Vandea, Cardini e la Primula Rossa - prendono spunto da una polemica che è oggi dimenticata ma che grazie alla trattazione che ne fa Eco incuriosisce ad approfondire la ricerca.
Al Meeting di Rimini di quell’anno viene allestita una mostra dedicata alla guerra dei cattolici antirivoluzionari vandeani del 1793 - «una insurrezione di nobili e contadini contro la deprecata Rivoluzione (che oggi permette a chiunque di andare alla Camera)» - che certifica l’elezione della Vandea «luogo mitico» per l’immaginario della destra cattolica italiana. Il riferimento parlamentare è inserito da Eco anche per ricordare che Irene Pivetti, appena eletta Presidente della Camera, indossa spesso la croce di Vandea, simbolo di quella rivolta antirivoluzionaria. Eco, nel primo dei due articoli sopra citati, trae le sue conclusioni: «a poco a poco la Vandea sta diventando un’allegoria: si elogia la Vandea pensando a Salò». Per questo, come testimonia il secondo articolo, verrà criticato da molti, fra cui lo storico Franco Cardini, ma quello che a noi interessa, è che Eco, per combattere le semplificazioni e i revisionismi che si nascondono dietro l’angolo di ogni riferimento storico compiuto senza cognizione di causa, invita ad approfondire l’analisi. E lo fa proponendo non tanto la lettura di studi storico-archivistici, come quello che citiamo qui e che ci serve solo per localizzare il territorio, ma invitando a (ri)leggere un romanzo.
René Bittard des Porte, Charette et la guerre de Vendée. 1793-1796, Paris, Émile-Paul, 1902.