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Album "La Bustina di Minerva"

In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale della raccolta di articoli La Bustina di Minerva di Umberto Eco (Bompiani, 2000), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito uno spunto per uno dei testi contenuti nel volume. Questo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e materiali che la varietà caleidoscopica degli articoli potrebbe suggerire. La scelta di quali percorsi esplorare o ignorare si è basata su motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti. Più ancora che per le galleries precedenti anzi, in questo caso la natura frammentaria del testo ha suggerito una metodologia di ricerca spesso guidata dal caso e dalla serendipità, che restituisce un lavoro frammentario e composito, che speriamo possa rendere conto della struttura testuale e concettuale dell’opera da cui siamo partiti.

Delle citazioni non forniremo la pagina precisa ma il titolo dell’articolo da cui sono tratte. Questo rende più semplice identificare la citazione nelle diverse edizioni pubblicate della Bustina e la brevità degli articoli stessi (poco più di due pagine per la gran parte dei testi) rende molto semplice rintracciarvi il passo citato.

I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

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Antonella Beccaria, Bambini di Satana (2006)
Created on 6 may 2025 — Updated on 14 may 2025

Antonella Beccaria, Bambini di Satana (2006)

Come accade ne Il cimitero di Praga, romanzo che vuole mostrare come le parole possano falsificare la realtà fino a fare succedere quanto si teme possa succedere, la grande paura che spesso si lega ai riti satanici è quella del coinvolgimento di minorenni, in particolare bambine e bambini.

La Bustina da cui siamo partiti per questa breve escursione nel satanismo - e che con buona probabilità fa riferimento agli eventi dettagliatamente descritti nel libro di cui mostriamo la copertina, anche se Eco non li nomina mai direttamente - viene pubblicata nel 1996. In questo anno i leader dell’associazione Bambini di Satana - che esiste a Bologna fin dai primi anni Ottanta e non ha mai fatto mistero del proprio culto, del tutto innocuo, per le forze demoniache - vengono accusati di violenza sessuale, anche su minori. Si apre un caso giudiziario estremamente controverso e che viene accompagnato da una campagna stampa che si accanisce sugli imputati ben prima che venga stabilita la loro colpevolezza. Colpevolezza che mai viene provata, tanto che alla fine di tutti i gradi del procedimento penale gli imputati non solo vengono assolti ma ottengono anche un cospicuo risarcimento per ingiusta detenzione.

Abbiamo già visto, parlando dei casi Sofri e Braibanti, episodi gravissimi di errori giudiziari o processi condotti senza nessuna logica o evidenza.

La vicenda dei Bambini di Satana, e in particolare del loro fondatore Marco Dimitri, ci interessa anche perché è strettamente legata a Bologna e contribuisce a modificare la visione della città. Da una parte l’opinione pubblica rilegge in chiave negativa quella che a lungo era stata indicata come città modello e in cui mai si sarebbe pensato potessero verificarsi casi come quelli sui quali si è imbastito il processo. Dall’altra, una volta conclusosi senza condanne l’iter giudiziario, in molti hanno visto in questi episodi l’ipocrisia di un potere che, come sempre accaduto nei secoli precedenti, voleva contrastare in maniera ingiusta e vessatoria chi non viveva secondo le regole della comune morale.

Anche dopo la conclusione del processo il caso ha avuto strascichi importanti su cui riflettere, in particolare dopo la pubblicazione del volume Lasciate che i bimbi. "Pedofilia": un pretesto per la caccia alle streghe del collettivo Luther Blissett, che accusava senza mezzi termini il pubblico ministero che aveva messo sotto accusa l’associazione di avere imbastito il processo senza le prove del reato e per desiderio di protagonismo. Wu Ming 1, che faceva parte del collettivo Luther Blissett, è tornato ad occuparsi del caso Bambini di Satana in un libro che abbiamo già citato nella gallery dedicata a Il cimitero di Praga e che ritroveremo parlando de Il Pendolo di Foucault, La Q di qomplotto. QAnon e dintorni, Come le fantasie di complotto difendono il sistema, in particolare nei capitoli finali (p. 509-564).

Quanto successo a Marco Dimitri e ad altri appartenenti della sua associazione è senza dubbio un caso emblematico del clima che si respirava in Italia su queste tematiche in quegli anni, in cui si verificarono diversi casi di processi contro presunti satanisti pedofili risoltisi nella maggioranza dei casi con l’assoluzione degli imputati, ma con conseguenze drammatiche per bambini e genitori. Nel 2017 il podcast Veleno di Pablo Trincia e Alessia Rafanelli ha per esempio riportato al centro dell’attenzione il caso sconvolgente dei “diavoli della bassa”, verificatosi nel modenese proprio a partire dal 1997, mettendo sotto accusa anche le strutture istituzionali che dovevano gestire i casi di violenza su minore. Pablo Trincia ha anche pubblicato un libro, Veleno. Una storia vera, per raccontare questa vicenda.

Il tema della pedofilia, e in particolare le reazioni spesso irrazionali che esso suscita nell’opinione pubblica, emerge nella Bustina del 1996 Perché manifestare contro i pedofili? Un messaggio da non sottovalutare.

 

Antonella Beccaria, Bambini di Satana, Roma, Stampa alternativa ; Viterbo, distribuzione Nuovi equilibri, [2006].

Collocazione: 17* AA. 1227

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