
Album "La Bustina di Minerva"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale della raccolta di articoli La Bustina di Minerva di Umberto Eco (Bompiani, 2000), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito uno spunto per uno dei testi contenuti nel volume. Questo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e materiali che la varietà caleidoscopica degli articoli potrebbe suggerire. La scelta di quali percorsi esplorare o ignorare si è basata su motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti. Più ancora che per le galleries precedenti anzi, in questo caso la natura frammentaria del testo ha suggerito una metodologia di ricerca spesso guidata dal caso e dalla serendipità, che restituisce un lavoro frammentario e composito, che speriamo possa rendere conto della struttura testuale e concettuale dell’opera da cui siamo partiti.
Delle citazioni non forniremo la pagina precisa ma il titolo dell’articolo da cui sono tratte. Questo rende più semplice identificare la citazione nelle diverse edizioni pubblicate della Bustina e la brevità degli articoli stessi (poco più di due pagine per la gran parte dei testi) rende molto semplice rintracciarvi il passo citato.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

Giovanni Papini, Gog (1931)
A Gog, di Giovanni Papini, Eco dedica un’omonima Bustina, colpito dalla coincidenza di avere trovato e acquistato su una bancarella la prima edizione del libro (1931) - più volte letto in gioventù - pochi mesi prima che questo venisse ripubblicato su iniziativa di Enzo Siciliano, dopo qualche decennio in cui mancava dal circuito commerciale (e in questo oblio editoriale tornerà dopo l’edizione del 1995).
Eco vede nelle pagine di Papini un’anticipazione di molte cose che avrebbero rivoluzionato il mondo dell’arte nei decenni successivi alla sua pubblicazione: «un concerto di John Cage, l’architettura di Brasilia e il postmoderno, il postlacanismo, l’arte poverissima dell’effimero, e ogni tipo di performance».
Vi vede anche un antisemitismo che ricalca lo schema dei Protocolli dei Savi di Sion, anche se «riscritti da un uomo che prova un’attrazione intellettuale profonda per la cultura di cui parla».
Giovanni Papini, Gog, Firenze, Vallecchi editore, [stampa 1931].
Giovanni Papini, Gog, Firenze, Giunti, 1995.