
Album "Il pendolo di Foucault"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del secondo romanzo di Umberto Eco, Il pendolo di Foucault (Bompiani, 1988), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore.
Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.
Consci di non incarnare il Lettore Modello presupposto dal testo, del testo faremo un uso specifico piuttosto che darne un’interpretazione, secondo la distinzione posta dallo stesso autore in Lector in fabula (paragrafo 3.4, Uso e interpretazione, p. 59-60).
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1988 dall’editore Bompiani. De Il pendolo di Foucault sono comunque sempre indicati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

Tabulae Gregorianae motuum octauae spherae ac luminarium ad vsum calendarij ecclesiastici (1580)
La riforma gregoriana venne naturalmente preceduta da studi approfonditi, per metterla a punto e valutarne le conseguenze.
In quest’opera del 1580 il matematico Giuseppe Moleti presenta le sue proposte per la riforma, basate sulle tavole dei moti delle stelle fisse, del Sole e della Luna e corredate di una serie di indicazioni - De corrigendo calendario - sulle correzioni da apportare al calendario ecclesiastico. Il suo studio venne apprezzato alla corte papale, anche se alcune proposte - fra cui quella di spostare la data dell’equinozio di primavera dal 21 al 25 marzo, più corretto dal punto di vista astronomico - non vennero accettate perché troppo radicali rispetto alla tradizione.
Giuseppe Moleti, Tabulae Gregorianae motuum octauae spherae ac luminarium ad vsum calendarij ecclesiastici, & ad vrbis Romæ meridianum supputatae; per Iosephum Moletium ... Adiecti sunt libri duo De corrigendo calendario, & de vsu computi ecclesiastici, Venezia, Pietro Deuchino, 1580.