
Album "Il pendolo di Foucault"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del secondo romanzo di Umberto Eco, Il pendolo di Foucault (Bompiani, 1988), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore.
Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.
Consci di non incarnare il Lettore Modello presupposto dal testo, del testo faremo un uso specifico piuttosto che darne un’interpretazione, secondo la distinzione posta dallo stesso autore in Lector in fabula (paragrafo 3.4, Uso e interpretazione, p. 59-60).
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1988 dall’editore Bompiani. De Il pendolo di Foucault sono comunque sempre indicati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

La Chiesa di Santa Maria del Tempio o della Magione
Il più importante possedimento dei Templari a Bologna era la Chiesa di Santa Maria del Tempio o della Magione, situata lungo Strada Maggiore all’angolo con via Malgrado. Dopo il 1312 «passò all’ordine dei cavalieri di San Giovanni Gerosolimitano, i quali vi costruirono accanto un ospedale per l’accoglienza dei pellegrini. Fu elevata a parrocchia ma in seguito fu assorbita dalla vicina chiesa di Santa Caterina di Strada Maggiore [...]. Dopo la soppressione dell’ordine gerosolimitano nel 1799, la chiesa fu chiusa al culto nel 1806 e quindi venduta a privati pochi anni dopo» (Marcello Fini, Bologna sacra. Tutte le chiese in due millenni di storia, p. 132).
L’immagine mostra il sito in cui si trovava la chiesa sulla Pianta prospettiva della città di Bologna che fu dipinta nel 1575 nella Sala Bologna del Palazzo Apostolico Vaticano per volontà di papa Gregorio XIII (che incontreremo di nuovo in questa gallery), riprodotta in una fotografia all’albumina scattata nel 1885 dopo il restauro dell’affresco.
Pianta prospettiva della città di Bologna nell'anno MDLXXV già fatta dipingere da papa Gregorio XIII nel palazzo Vaticano, e per munificenza di N. S. papa Leone XIII rimessa in luce nell'anno MDCCCLXXXIV, 1885, albumina, 548x740 mm
Collocazione: GDS, Raccolta piante e vedute della città di Bologna, cart. 1, n. 3