
Album "Baudolino"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del romanzo Baudolino di Umberto Eco (2000), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore. Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessune pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 2000 dall’editore Bompiani. Di Baudolino sono comunque sempre citati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

La cappella di Santa Maria dei Bulgari nel Palazzo dell'Archiginnasio
Bulgaro è un personaggio molto importante per la Biblioteca dell’Archiginnasio. Al piano terra infatti, «Al centro, nel lato orientale del cortile, davanti al portone d’ingresso, si trova la Cappella di S. Maria dei Bulgari, il cui nome ricorda quello di una chiesa che sorgeva “in curia Bulgari”, cioè presso le case del celebre giurista Bulgaro (XII secolo). Era la cappella dello Studio, voluta da Pier Donato Cesi». La citazione è tratta dalla sezione dedicata a questa cappella nella mostra in rete Palazzo dell’Archiginnasio. Augustissima Musarum Domicilia. Bulgaro quindi abitava e insegnava nella zona su cui poi sorse il Palazzo.
Gli splendidi affreschi di Bartolomeo Cesi e la pala d’altare di Denis Calvaert che decoravano la cappella sono stati quasi interamente distrutti dal bombardamento che il 29 gennaio 1944 ridusse in macerie il lato orientale dell’edificio. Per maggiori informazioni su questi tragici avvenimenti si veda Bologna bombardata 1943-1945.
Questo acquerello permette di immaginare la magnificenza della Cappella di S. Maria dei Bulgari prima della sua distruzione.
Su Bulgaro si veda il capitolo a lui dedicato, dal titolo Bulgaro (1085/90-1166), in Nazario Galassi, Figure e vicende di una città. Vol. 1: Imola dall’età antica al tardo medioevo (p. 295-359).
Contardo Tomaselli, Calisto Zanotti Cavazzoni, La cappella di Santa Maria dei Bulgari nel Palazzo dell’Archiginnasio, disegno a penna con inchiostro grigio e acquerello policromo su carta bruna, 1849.