Bologna bombardata 1943-1945

IL BOMBARDAMENTO DELL'ARCHIGINNASIO

Alle 12.50 del 29 gennaio 1944, il lungo suono di una sirena comunicò ai bolognesi che l'incursione aerea iniziata alle 11.30 era terminata. Dal rifugio situato nei sotterranei dell'Archiginnasio, uscirono lentamente un centinaio di persone, bibliotecari, lettori e passanti sorpresi per strada dal bombardamento. Sul loro volto la polvere e il terrore, per la morte che li aveva sfiorati: alle 12.06, una bomba aveva centrato il palazzo. Il rifugio aveva resistito, ma era crollata un'intera ala dell'edificio, quella orientale dove si trovano il Teatro Anatomico, la Cappella di S. Maria dei Bulgari con gli affreschi di Bartolomeo Cesi, la Direzione e la Segreteria della Biblioteca.

Il rifugio antiaereo nei sotterranei dell'Archiginnasio
Il rifugio antiaereo nei sotterranei dell'Archiginnasio

(foto dell'epoca)

Veduta di Palazzo Galvani (visto da via de' Foscherari) che ospitò i servizi dell'Archiginnasio nel primo dopoguerra
Veduta di Palazzo Galvani (visto da via de' Foscherari) che ospitò i servizi dell'Archiginnasio nel primo dopoguerra

Le finestre sono ancora murate, probabilmente con gli stessi materiali recuperati dalle macerie dell'Archiginnasio come risulta dai documenti dell'archivio della biblioteca.
Foto risalente agli anni '50, Archivio Alberto Legnani.

Scritta realizzata dalle autorità fasciste dopo il bombardamento del 29 gennaio 1944: OPERA DEI LIBERATORI
Scritta realizzata dalle autorità fasciste dopo il bombardamento del 29 gennaio 1944: OPERA DEI LIBERATORI

Lato destro del portale di ingresso del Palazzo, sotto il portico del Pavaglione.
Si tratta di scritte di propaganda contro gli Alleati (i liberatori) che venivano realizzate sulle macerie degli edifici monumentali. Una di queste scritte è ancora perfettamente leggibile sulla facciata della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, in via Matteotti 27.

OPERA DEI LIBERATORI
OPERA DEI LIBERATORI

Ingrandimento della scritta.

«Il Resto del Carlino»
«Il Resto del Carlino»

1 febbraio 1944

«Il Resto del Carlino»
«Il Resto del Carlino»

30 gennaio 1944

Goffredo Coppola, Le rovine dell’Archiginnasio parlano, «Settimana. Illustrato del “Resto del Carlino”», 19 febbraio 1944, a. I, n. 1, p. 8-9.
Goffredo Coppola, Le rovine dell’Archiginnasio parlano, «Settimana. Illustrato del “Resto del Carlino”», 19 febbraio 1944, a. I, n. 1, p. 8-9.

Tra gli articoli che descrivono il bombardamento del 29 gennaio 1944, è di grande interesse lo scritto di Goffredo Coppola (1898-1945), che da pochi giorni era stato nominato Rettore dell’Università di Bologna. Docente di greco e latino, ha rappresentato l'intellighenzia della Repubblica Sociale Italiana, quale direttore del mensile «Civiltà fascista» e presidente dell'Istituto Nazionale di Cultura Fascista. Fu fucilato a Dongo il 28 aprile 1945 insieme ad altri gerarchi fascisti.
Collocazione: A.345

IL BOMBARDAMENTO DELLA COLONIA DI CASAGLIA E LA MORTE DEL DIRETTORE LODOVICO BARBIERI

Quello del 29 gennaio fu uno dei bombardamenti che causò più danni al patrimonio artistico della città, dato che molte delle bombe sganciate sull'obiettivo, la Stazione centrale, finirono la loro corsa sul centro storico fino a via Santo Stefano.

Il bombardamento colpì anche la Sala 16, deposito dei manoscritti e dei rari, tuttavia i documenti più preziosi erano stati precauzionalmente trasferiti in collina nella colonia estiva di Casaglia già prima dell'inizio dei bombardamenti. Le perdite per il patrimonio librario furono comunque ingenti e ulteriori danni furono causati nei mesi successivi dalle precarie condizioni di conservazione del materiale recuperato dalle macerie, ma soprattutto da un altro tragico evento: il bombardamento della colonia di Casaglia dell'11 ottobre del 1944.
Presso la colonia di Casaglia erano stati trasferiti materiali librari dell'Archiginnasio sia prima che dopo il bombardamento del 29 gennaio, ma dato che i locali utilizzati come deposito non erano adeguati e il podestà Mario Agnoli stava cercando inutilmente di far dichiarare Bologna "città aperta" e dunque al riparo dalle bombe, si decise di fare rientrare il materiale in Archiginnasio. I cacciabombardieri Alleati probabilmente notarono movimenti di mezzi e persone nei paraggi, e l'11 ottobre bombardarono Casaglia, causando la morte di quattro bambine, di una maestra e di una infermiera, di tre operai comunali, di Alcibiade Nadalini della Biblioteca di Casa Carducci e dello stesso Direttore dell'Archiginnasio, Lodovico Barbieri. Vi furono anche danni notevoli al patrimonio librario.

Il 1944 fu l'Annus horribilis per l'Archiginnasio che comunque non solo proseguì in qualche modo la sua attività, adibendo a Sala di lettura provvisoria le scuole Bombicci, mentre una parte dei libri furono ricoverati nell'adiacente palazzo Galvani, ma già nei primi mesi del 1945, grazie all'iniziativa del Soprintendente ai monumenti Alfredo Baldacci iniziarono i lavori di recupero.

Bibliografia

Albano Sorbelli, Gli splendori dell’Archiginnasio non spenti dal soffio della barbarie nemica, «Il Resto del Carlino», a. LX, n. 80, 2 aprile 1944, p. 3.
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Valeria Roncuzzi, Il bombardamento sull'Archiginnasio: vicissitudini dell'edificio storico e del patrimonio librario, in Delenda Bononia: immagini dei bombardamenti 1943-1945, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi Monaco, Bologna, Pàtron, 1995, p. 119-144
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Valeria Roncuzzi, La tutela del patrimonio librario negli anni della seconda guerra mondiale: il caso della Biblioteca Civica bolognese, in Bologna in guerra. La città, i monumenti, i rifugi antiaerei, a cura di Luca Ciancabilla, Argelato, Minerva, 2010, p. 87-104
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Paolo Nannelli, L'apparato decorativo del quadriloggiato inferiore dell'Archiginnasio, «L'Archiginnasio», 98 (2003), p. 99-106
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