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Ars Medicinae. I libri dei medici dell’Università di Bologna

copertina di Ars Medicinae. I libri dei medici dell’Università di Bologna

Preziosi incunaboli e rari libri a stampa di argomento medico, per lo più illustrati, conservati nelle collezioni della Biblioteca.

Il tema dello studio e dell’insegnamento della Medicina nell’Università di Bologna viene ripercorso attraverso l'esposizione di preziosi incunaboli e rari libri a stampa di argomento medico, per lo più illustrati, conservati nelle collezioni della Biblioteca dell’Archiginnasio.
I volumi, che contengono le opere principali di famosi esponenti dell’insegnamento e della pratica medica a Bologna dal XIV secolo fino ai primi decenni del Novecento, sono anche preziose testimonianze dell’utilizzo di questa particolare tipologia di libri. Vi troviamo infatti le tracce dei possessori che li hanno annotati, come ad esempio Ulisse Aldrovandi e Ovidio Montalbani, e quelle di coloro che dopo averli posseduti li hanno destinati alle raccolte dell’Archiginnasio come il medico e chirurgo Matteo Venturoli, socio fondatore nel 1802 della Società Medica Chirurgica, o la stessa Società, che dal 1841 ha la sua sede al piano terreno del Palazzo dell’Archiginnasio.

Ars Medicinae

PIETRO DA ARGELATA, Cirurgia Venezia, Boneto Locatello, ed. Ottaviano Scoto, VIII kal. mar. 1497 [i.e. 22 II 1498]
PIETRO DA ARGELATA, Cirurgia Venezia, Boneto Locatello, ed. Ottaviano Scoto, VIII kal. mar. 1497 [i.e. 22 II 1498]

fol., got. IGI 785, ISTC ia00953000
BCABo, 16 O.III.16, prov. Matteo Venturoli
Pietro Argelata, professore dell’Università di Bologna dal 1392 al 1421, fu docente prima di logica e di astrologia, poi di chirurgia e di medicina. La sua opera più famosa è questa, dedicata alla chirurgia che praticò con abilità e successo, soprattutto nel settore della chirurgia ossea. Il testo tratta di ulcere, fratture del cranio, ferite in generale, verruche e scabbia, descrivendone sintomi e fornendo ammaestramenti di sicuro valore clinico.
Il volume - entrato nelle raccolte dell’Archiginnasio nel 1847 con la libreria del medico Matteo Venturoli (Bologna, 17751860) - è appartenuto al naturalista Ulisse Aldrovandi (Bologna, 1522-1605) che, dallo studio dei testi della sua ricca biblioteca e dall’osservazione dei reperti raccolti nel suo celebre museo, elaborò una grande enciclopedia naturalistica in gran parte pubblicata postuma.
Sul margine superiore della pagina del titolo  - c. A1r - nota di possesso autografa di Ulisse Aldrovandi con l’indicazione del numero di collocazione del volume nella biblioteca di casa Aldrovandi:
Ulissis Aldrovandi et amicorum F. 28
Lo stesso numero di collocazione 28 appare sul taglio inferiore a chiusura dell’iscrizione con il titolo e l’autore dell’opera, dimostrando così che i libri, in casa Aldrovandi, erano appoggiati sugli scaffali in orizzontale.

Artesela [Articella seu Opus artis medicinae] Venezia, Filippo Pinzi, 26 IX 1491
Artesela [Articella seu Opus artis medicinae] Venezia, Filippo Pinzi, 26 IX 1491

fol., got. IGI 910, ISTC ia01145000
BCABo, 16 G.V.2, prov. Egidio Guidoni (per cambio, 1908)
Si tratta di una raccolta di testi (l’elenco a c. a1 v) di diversi autori, fra i quali Ippocrate e Galeno, che formava il manuale di base per lo studio universitario: i testi sono, infatti, fra quelli prescritti per lo studio della medicina teorica negli Statuti del 1405 dell’Università di Bologna.
Questa edizione, curata dal vicentino Gregorio Volpe o Della Volpe - medico a Venezia, che firma la lettera di dedica al patrizio Marino Zorzi - è la prima nella quale il titolo, qui nella forma veneta Artesela, passa dal colophon alla pagina iniziale (occhietto) del libro.

CLAUDIUS GALENUS, Opera, ed. Diomede Bonardi Venezia, Filippo Pinzi, 27 VIII 1490
CLAUDIUS GALENUS, Opera, ed. Diomede Bonardi Venezia, Filippo Pinzi, 27 VIII 1490

fol., got. IGI 4129, ISTC ig00037000
BCABo, 16 E.I.7-8, prov. Egidio Guidoni (per cambio, 1908)
Si tratta dell’edizione più antica, in due grandi volumi in folio, della versione latina dei testi - originariamente scritti in greco - di Galeno, medico e filosofo nato a Pergamo nel 130 circa, formatosi alla scuola di Alessandria e poi trasferitosi nel 162 a Roma, dove fu medico personale dell’imperatore Marco Aurelio e del figlio Commodo. Autore di importanti commenti ai testi della medicina ippocratica, Galeno approfondì le sue conoscenze anatomiche e chirurgiche come medico dei gladiatori.
La sua Opera, che si colloca nella tradizione del razionalismo filosofico-scientifico greco, era in gran parte compresa nel curriculum degli studi universitari: gli Statuti del 1405 dell’Università di Bologna prescrivono la lettura di numerosi testi di Galeno suddivisi nei tre anni dell’insegnamento di Medicina.

UGO BENZI (UGO DA SIENA), Consilia ad diversas aegritudines, ed. Lorenzo Gozzadini Bologna, Johann von Nördlingen e Heinrich von Haarlem, 3 X 1482
UGO BENZI (UGO DA SIENA), Consilia ad diversas aegritudines, ed. Lorenzo Gozzadini Bologna, Johann von Nördlingen e Heinrich von Haarlem, 3 X 1482

fol., got. IGI 4941, ISTC ih00538000
BCABo, 16 O.II.32, prov. Tammaro De Marinis (per cambio, 1908)
Ugo Benzi, nato a Siena nel 1376 e laureato in arti a Pavia nel 1396, fu professore presso l’Università di Bologna prima di filosofia, dal 1402 al 1405, poi di medicina dal 1409 al 1412 e nuovamente dal 1423 al 1425. Nel 1424 ricevette la cittadinanza bolognese e, dopo essere stato professore di medicina a Padova, nel 1431, invitato da Niccolò III d’Este come medico di corte, si trasferì definitivamente a Ferrara, dove morì nel 1439.
L’edizione di quest’opera di medicina pratica  - curata dal medico bolognese Lorenzo Gozzadini  - che tratta di un’ampia serie di casi clinici affrontati da Ugo Benzi nella sua attività professionale, fu stampata nel primo anno di attività a Bologna del tipografo olandese Enrico da Haarlem, in società col tedesco Giovanni da Nördlingen. L’esemplare esposto presenta iniziali e segni di paragrafo manoscritti in inchiostro rosso, aggiunti posteriormente alla stampa.

 

JOHANNES DE KETHAM, Fasciculus medicinae [in italiano], trad. Sebastiano Manili Venezia, Giovanni e Gregorio de’ Gregori, 5 II 1493 [i.e. 1494]
JOHANNES DE KETHAM, Fasciculus medicinae [in italiano], trad. Sebastiano Manili Venezia, Giovanni e Gregorio de’ Gregori, 5 II 1493 [i.e. 1494]

fol., got. e rom., ill. IGI 5300, ISTC ik00017000
BCABo, 16 H.IV.1, prov. Matteo Venturoli
Il Fasciculus medicinae è un prontuario di tavole figurate, schemi e testi di immediata utilità, rivolto a tutti coloro che praticavano la medicina. I testi riguardano vari aspetti della diagnosi e della terapia: dall’esame delle urine, al salasso messo in relazione colla situazione astrologica, dalla cura delle ferite all’assistenza nella gravidanza e nel parto.
Questa edizione in volgare - curata dall’umanista romano Sebastiano Manili – fu arricchita rispetto alla precedente edizione latina sia dall’inserimento di ulteriori illustrazioni silografiche per un totale di dieci tavole, che dall’aggiunta di una nuova opera, l’Anatomia di Mondino de’ Liuzzi, testo fondamentale delle lezioni universitarie di anatomia. L’autore, celebre docente dello Studio bolognese nel quale per primo effettuò dissezioni di cadaveri umani durante le pubbliche lezioni, è raffigurato nella tavola – colorata a mano - che precede l’inizio dell’opera scritta nel 1316: lo si vede assiso in cattedra, in atto di commentare la dissezione eseguita dal sector durante la lezione di Anatomia.

GUGLIELMO DA SALICETO, Chirurgia Venezia, Nicolò Ferrari, 16 II 1491
GUGLIELMO DA SALICETO, Chirurgia Venezia, Nicolò Ferrari, 16 II 1491

fol., got., IGI 8513 ISTC is00029000
BCABo, 16 H.V.9, prov. Matteo Venturoli
Guglielmo da Saliceto, nato nel Piacentino attorno al 1210, fu docente a Bologna - nel 1269 risulta professore in Gymnasio Bononiensi – ed esercitò la chirurgia con consulti e cure in diverse città italiane. A Gugliemo sono attribuiti la reintroduzione in chirurgia del coltello al posto del cauterio utilizzato dagli arabi e, soprattutto, il merito di aver ridato dignità scientifica alla disciplina, spesso considerata inferiore alla medicina.
Nella Chirurgia, composta a Bologna entro il 1268, si hanno descrizioni dettagliate di suoi interventi riferiti a pazienti reali, con indicazioni circa il carattere delle ferite, l’intervento chirurgico, la cura, il bendaggio e la preparazione delle medicine. L’edizione (a c. h2v la sottoscrizione con la marca dello stampatore) comprende una Tavola o indice dei capitoli che compongono le cinque parti del libro: nell’indice, il riferimento al numero della pagina è stato aggiunto a mano da un lettore anonimo, probabilmente lo stesso che ha numerato a inchiostro i fogli del volume.

 

3.1 ALESSANDRO ACHILLINI, Annotationes anatomiae Bologna, Girolamo Benedetti, 1520. 4°
3.1 ALESSANDRO ACHILLINI, Annotationes anatomiae Bologna, Girolamo Benedetti, 1520. 4°

BCABo, 16 P.IV.47
Prima edizione delle Anatomicae annotationes, che raccolgono appunti sull’anatomia umana con osservazioni effettuate dal celebre filosofo, medico e anatomista bolognese durante le pratiche di dissezione dei cadaveri.
Il ritratto che compare sul recto della prima carta si deve al pittore Amico Aspertini.

3.2 ULISSE ALDROVANDI, Antidotarii Bononiensis, sive de usitata ratione componendorum, miscendorumque medicamentorum, epitome Bologna, Giovanni Rossi, 1574. 4°
3.2 ULISSE ALDROVANDI, Antidotarii Bononiensis, sive de usitata ratione componendorum, miscendorumque medicamentorum, epitome Bologna, Giovanni Rossi, 1574. 4°

BCABo, 10 kk.IV.10, prov. Pietro Giacomo Rusconi
Prontuario per la composizione dei farmaci composto da Ulisse Aldrovandi, che in qualità di protomedico, intendeva regolamentare l’attività delle ‘spezierie’ e il loro controllo da parte del Collegio dei Medici. Il frontespizio è racchiuso in cornice xilografica figurata con in testa lo stemma di papa Gregorio XIII. Nel riquadro centrale del basamento si riconosce Piazza Maggiore. L’esemplare proviene dalla raccolta libraria del conte Pietro Giacomo Rusconi, giunta in Biblioteca per lascito testamentario nel 1920.

3.3 GIULIO CESARE ARANZIO, De humano foetu libellus Bologna, Giovanni Rossi, 1564. 8°
3.3 GIULIO CESARE ARANZIO, De humano foetu libellus Bologna, Giovanni Rossi, 1564. 8°

BCABo, 17 V.IX.11, prov. Matteo Venturoli
Prima edizione dell’opera di Aranzi posseduta dal famoso medico e filosofo bolognese Ovidio Montalbani (1601-1671), come si ricava dal timbro con ex dono epigrafico in calce al frontespizio. L’esemplare è pervenuto in Biblioteca per dono di Matteo Venturoli (Bologna 1765–1860), medico chirurgo, membro alla Società Medica Chirurgica di Bologna.

3.4 JACOPO BERENGARIO, Commentaria cum amplissimis additionibus super anatomia Mundini   Bologna, Girolamo Benedetti, 1521. 4°
3.4 JACOPO BERENGARIO, Commentaria cum amplissimis additionibus super anatomia Mundini Bologna, Girolamo Benedetti, 1521. 4°

BCABo, 16 Q.IV.60
Commento all’importante opera di Mondino de’ Liuzzi (Bologna 1275–1236), primo anatomista che unì allo studio teorico la pratica della dissezione del corpo umano. Il frontespizio stampato in rosso e nero presenta una bella cornice architettonica con stemma di papa Leone X e una vignetta xilografica che riprende una lezione di dissezione anatomica. In calce la nota di possesso manoscritta di Giovanni Girolamo Sbaraglia (Bologna 1641-1710), professore di Medicina e Filosofia nello Studio bolognese. 

3.5 JACOPO BERENGARIO, Tractatus de fractura calve sive cranei   Bologna, Girolamo Benedetti, 1518. 4°
3.5 JACOPO BERENGARIO, Tractatus de fractura calve sive cranei Bologna, Girolamo Benedetti, 1518. 4°

BCABo, 16 P.IV.15
Prima edizione di una delle opere più importanti di Jacopo Berengario (Carpi ca. 1465–1550). Il trattato presenta un’ampia e organica esposizione delle tecniche utilizzate per la craniotomia, con osservazioni ricavate dalla sua pratica di medico. Berengario si dedicò allo studio delle fratture craniche dopo aver curato Lorenzo de’ Medici, ferito alla testa per un colpo di arma da fuoco. 

3.6 ANGELO BOLOGNINI, Libellus de cura ulcerum exteriorum et de unguentis quae communis habet usus praticantium hodiernus in solute continuitatis medella Bologna, Benedetto Faelli, 1524. 4°
3.6 ANGELO BOLOGNINI, Libellus de cura ulcerum exteriorum et de unguentis quae communis habet usus praticantium hodiernus in solute continuitatis medella Bologna, Benedetto Faelli, 1524. 4°

BCABo, 16 Q.IV.45
Prima edizione bolognese del trattato pubblicato a Venezia nel 1506 e dedicato a Francesco Gonzaga, che diede fama al medico e chirurgo padovano, chiamato dal 1513 ad insegnare presso lo Studio bolognese. Bolognini, volendo evitare la verbosità e l’astrattezza dei medici accademici, concepisce quest’opera come un manuale di consultazione, con ricca esemplificazione e osservazioni pratiche derivate dalla sua esperienza di chirurgo militare. 

4.1 BAVERIO BAVIERA, Trattato mirabile contra peste  Bologna, Girolamo Benedetti,1523. 8°
4.1 BAVERIO BAVIERA, Trattato mirabile contra peste Bologna, Girolamo Benedetti,1523. 8°

BCABo, 16 Q.V.7
L’opera, pubblicata per la prima volta nel 1478 con il titolo Reggimento nel tempo della peste, contiene le norme a cui attenersi in caso di contatto con gli appestati. Il Baviera dimostrò di aver compreso la contagiosità del morbo e i veicoli di trasmissione.

4.2 GIROLAMO CARDANO, De methodo medendi Parigi, Philippe Gaultier, 1565. 8°
4.2 GIROLAMO CARDANO, De methodo medendi Parigi, Philippe Gaultier, 1565. 8°

BCABo, 10 E.V.19
Quest’opera con una originale narrazione di taglio autobiografico presenta un’ampia casistica di esempi che dovevano confortare l’elaborazione teorica, secondo quello spirito non dogmatico che  caratterizza il Cardano. Il volume esposto è un esemplare della prima edizione stampata nella succursale parigina dell’editore lionese Guillaume Rouillé, gestita dal nipote Philippe Gaultier.

4.3 HIPPOCRATES, Octoginta volumina, quibus maxima ex parte, annorum circiter duo millia Latina caruit lingua, Graeci vero, Arabes, & prisci nostri medici. Roma, Francesco Minzio Calvo, 1525. 2°.
4.3 HIPPOCRATES, Octoginta volumina, quibus maxima ex parte, annorum circiter duo millia Latina caruit lingua, Graeci vero, Arabes, & prisci nostri medici. Roma, Francesco Minzio Calvo, 1525. 2°.

BCABo, 10 D.III.07, prov. Matteo Venturoli
Quest’esemplare dell’opera omnia di Ippocrate nella traduzione di Marco Fabio Calvo presenta sul frontespizio due note di possesso manoscritte, una cancellata e l’altra di: ‘Jo. Arrigotti doc. physici’.

4.4 DOMENICO LEONI, Ars medendi humanos, particularesque morbos a vertice usque ad pedes, Bologna, Giovanni Rossi, 1583. 2°.
4.4 DOMENICO LEONI, Ars medendi humanos, particularesque morbos a vertice usque ad pedes, Bologna, Giovanni Rossi, 1583. 2°.

BCABo, 10 U.II.3

Prima edizione di questa summa medica che descrive per ogni malattia cause, sintomi e cura. Nell’elaborata cornice xilografica del frontespizio si riconoscono lo stemma del dedicatario Guglielmo Gonzaga, duca di Mantova e del Monferrato, e la personificazione del fiume Mincio che bagna la città lombarda. 

4.5 De morbo Gallico   Venezia, Giordano Ziletti, 1566. 2°. 2 volumi
4.5 De morbo Gallico Venezia, Giordano Ziletti, 1566. 2°. 2 volumi

BCABo, 10 hh.I.29-30
Raccolta di scritti sulla sifilide curata dal medico Luigi Luisini (Udine 1526–dopo il 1576). Sul frontespizio di questo secondo volume si leggono le note di possesso manoscritte di Giovanni Girolamo Sbaraglia e del chirurgo Virgilio Speranzi. 

4.6 Bartolomeo Maggi, Giovanni Francesco Rota, Alfonso Ferri, Leonardo. Botallo, De sclopettorum et tormentariorum vulnerum natura, et curatione Venezia, Guglielmo Valgrisi & Giovanni Alessi, Grazioso Percacino, 1566. 8°
4.6 Bartolomeo Maggi, Giovanni Francesco Rota, Alfonso Ferri, Leonardo. Botallo, De sclopettorum et tormentariorum vulnerum natura, et curatione Venezia, Guglielmo Valgrisi & Giovanni Alessi, Grazioso Percacino, 1566. 8°

BCABo, 17 V.VIII.29
Molta fortuna ebbe questa raccolta di quattro trattati sulla cura delle ferite da arma da fuoco. Il primo si deve al bolognese Bartolomeo Maggi (morto nel 1552) che venne chiamato a Roma da Giulio III come archiatra e chirurgo militare per le truppe pontificie. Il libro è appartenuto a Ovidio Montalbani. 

5.1 GIROLAMO MERCURIALE, De morbis puerorum tractatus Venezia, Giunta, 1615. 4°
5.1 GIROLAMO MERCURIALE, De morbis puerorum tractatus Venezia, Giunta, 1615. 4°

BCABo, 10. &.III.27, prov. Biblioteca del convento dei Cappuccini di Bologna
Il De morbis puerorum si deve considerare il primo trattato che prende in esame le malattie infantili, ponendo le basi per lo sviluppo della floriculture e della pediatria. Le edizioni italiane di quest’opera, pubblicate tra il 1583 e il 1615, sono curate dal medico polacco Jan Hieronim Chrosciewski (1555-ca. 1628). Sempre a Mercuriale si deve il Nomothelasmus: seu ratio lactandi infantes del 1552, il più antico trattato sull'allattamento e sui problemi di carattere pratico-clinico legati alla primissima infanzia.

5.2 GIROLAMO MERCURIALE, De  morbis cutaneis, et omnibus corporis humani excrementis tractatus Venezia, Giunta, 1625. 4°
5.2 GIROLAMO MERCURIALE, De morbis cutaneis, et omnibus corporis humani excrementis tractatus Venezia, Giunta, 1625. 4°

BCABo, 10 &.II.23, prov. Matteo Venturoli
Anche quest’opera raccoglie le lezioni di Mercuriale riportate dal medico ligure Paolo Aicardo (m. 1607). Il volume presenta numerose note di possesso manoscritte. Sul frontespizio si legge: ‘Laurentij Legati Cremae’, ‘Jacob. Zanon. Bon. dono dedit die 4 Maij 1666’ e ‘Hic liber est mei nunc Dominici Mariae de Bosijs Ph. et Med. empto anno 1677 a cogniuge supradicti legati post eius mortem et […] in uia detta Broccaindosso’. Il cremonese Lorenzo Legati si laureò in Filosofia e Medicina nel 1668 presso lo Studio bolognese e fu medico della famiglia Gonzaga a Novellara. Giacomo Zanoni è l’illustre botanico a cui venne affidato l’Orto Botanico di Bologna.

5.3 GIROLAMO MERCURIALE, De morbis muliebribus praelectiones Venezia, Felice Valgrisi, 1587. 4°
5.3 GIROLAMO MERCURIALE, De morbis muliebribus praelectiones Venezia, Felice Valgrisi, 1587. 4°

BCABo, 25 c.X.9
Mercuriale si occupò anche di ostetricia e di ginecologia. Le sue lezioni sono raccolte nel presente trattato da Gaspard Bauhin che era stato studente a Padova nel 1577-1578. In calce al frontespizio l’ex libris manoscritto del medico e matematico Francesco Antonio Bagni (Cento, 1657–1721).

5.4 COSTANZO VAROLI, De nervis opticis nonnullisque aliis praeter communem opinionem in humano capite observatis Padova, Paolo e Antonio Meietti, 1573. 8°
5.4 COSTANZO VAROLI, De nervis opticis nonnullisque aliis praeter communem opinionem in humano capite observatis Padova, Paolo e Antonio Meietti, 1573. 8°

BCABo, 10 aa.IV.6 op. 3
L’opera consiste in uno scambio epistolare con Mercuriale in cui Varoli espone le sue teorie relative ai nervi cranici. Egli praticò un originale metodo di dissezione del cervello e descrisse per la prima volta strutture cerebrali come il pons Varolii, che da lui prese il nome. Questo esemplare è inserito in una miscellanea appartenuta a Giovanni Girolamo Sbaraglia e al medico imolese Alberto Carradori.

5.5 GIULIO CESARE CLAUDINI, De ingressu ad infirmos libri duo Bologna, Giovanni Battista Bellagamba, 1612. 4°
5.5 GIULIO CESARE CLAUDINI, De ingressu ad infirmos libri duo Bologna, Giovanni Battista Bellagamba, 1612. 4°

BCABo, 17 V.V.16, prov. Matteo Venturoli
Prima edizione dedicata al cardinale Benedetto Giustiniani, il cui stemma campeggia sul frontespizio. In quest’opera Claudini illustra i compiti del medico, dall’incontro con il paziente alla diagnosi della malattia, e le materie chirurgiche, farmaceutiche e dietetiche. Segue in fine un breve trattato, il De remediis generosioribus, di carattere divulgativo.
Sul frontespizio si riconoscono due timbri che si riferiscono a Ovidio Montalbani, l’ex dono epigrafico e lo stemma araldico.

6.1 MARCELLO MALPIGHI, Opera omnia, seu Thesaurus locupletissimus botanico-medico-anatomicus, viginti  quatuor tractatus complectens  Leida, Pieter Vander Aa, 1687. 4°. 2 volumi
6.1 MARCELLO MALPIGHI, Opera omnia, seu Thesaurus locupletissimus botanico-medico-anatomicus, viginti quatuor tractatus complectens Leida, Pieter Vander Aa, 1687. 4°. 2 volumi

BCABo, 17 V.V.13, prov. Michele Medici
La Biblioteca dell’Archiginnasio possiede tre esemplari di questa edizione. Nella copia appartenuta a Michele Medici, sulla controguardia anteriore è incollato un fogliettocon annotazioni manoscritte attribuite a Marcello Malpighi, come indica la nota di altra mano: "Questa scheda è preziosissima perché è scritta di proprio pugno dall'immortale Marcello Malpighi". Oltre al valore documentario dell’autografo, il cartiglio è testimonianza della devozione con cui gli studiosi successivi guardarono all’attività dello scienziato originario di Crevalcore. 

6.1 MARCELLO MALPIGHI, Opera omnia, seu Thesaurus locupletissimus botanico-medico-anatomicus, viginti  quatuor tractatus complectens  Leida, Pieter Vander Aa, 1687. 4°. 2 volumi
6.1 MARCELLO MALPIGHI, Opera omnia, seu Thesaurus locupletissimus botanico-medico-anatomicus, viginti quatuor tractatus complectens Leida, Pieter Vander Aa, 1687. 4°. 2 volumi

La Biblioteca dell’Archiginnasio possiede tre esemplari di questa edizione. Nella copia appartenuta a Michele Medici, sulla controguardia anteriore è incollato un foglietto con annotazioni manoscritte attribuite a Marcello Malpighi, come indica la nota di altra mano: "Questa scheda è preziosissima perché è scritta di proprio pugno dall'immortale Marcello Malpighi". Oltre al valore documentario dell’autografo, il cartiglio è testimonianza della devozione con cui gli studiosi successivi guardarono all’attività dello scienziato originario di Crevalcore.

6.2 MARCELLO MALPIGHI Opera omnia, figuris elegantissimis in aes incisis illustrata, Londra, Robert Scott, 1686.
6.2 MARCELLO MALPIGHI Opera omnia, figuris elegantissimis in aes incisis illustrata, Londra, Robert Scott, 1686.

BCABo, Ercolani E.I.42
L’edizione dimostra il grande successo ottenuto all’estero dagli studi malpighiani. Sul frontespizio in rosso e nero del primo volume spicca lo stemma della Royal Society (col motto nullius in verba), di cui lo studioso bolognese era membro e che si offrì di pubblicare i suoi scritti. Nonostante la notorietà raggiunta dallo scienziato, l’ambiente bolognese continuò a dimostrarsi ostile alle sue innovative proposte, che si basavano sul rifiuto dell’astrologia applicata alla medicina e su di una nuova attenzione all’anatomia comparata. La tavola esposta si colloca a corredo dell’Exercitatio epistolica de cerebro, edita per la prima volta nel 1665, e illustra la struttura del nervo ottico del pesce spada. L’esemplare, donato dagli eredi del medico zooiatra Giovanni Battista Ercolani nel 1884, era appartenuto nel secolo precedente al medico ferrarese Giuseppe Francesco Testa. 

6.2 MARCELLO MALPIGHI Opera omnia, figuris elegantissimis in aes incisis illustrata, Londra, Robert Scott, 1686.
6.2 MARCELLO MALPIGHI Opera omnia, figuris elegantissimis in aes incisis illustrata, Londra, Robert Scott, 1686.

BCABo, Ercolani E.I.42
Antiporta dell’Opera omnia tratta dall’edizione londinese. Realizzata dal celebre incisore e ritrattista Robert White (Londra 1645-1703), reca il titolo Anatome plantarum e riutilizza la lastra dell’edizione del 1675. In essa, tre fiere sono circondate da putti festanti, che recano corone e fanno cadere frutti da un albero rigoglioso. 

7.1 MARCELLO MALPIGHI, Opera posthuma, figuris aeneis illustrata. Quibus praefixa est ejusdem vita a seipso scripta  Londra, A. & J. Churchill, R. Chiswell, 1697. 2°
7.1 MARCELLO MALPIGHI, Opera posthuma, figuris aeneis illustrata. Quibus praefixa est ejusdem vita a seipso scripta Londra, A. & J. Churchill, R. Chiswell, 1697. 2°

BCABo, 17 V.IV.2, prov. Matteo Venturoli
L’edizione londinese delle opere postume di Malpighi fu stampata a tre anni dalla sua morte, avvenuta per un colpo apoplettico nel novembre 1694. La pubblicazione fu fortemente voluta dal fratello, Bartolomeo Malpighi, e patrocinata, come l’Opera omnia, dalla Royal Society, che appose il proprio stemma sul frontespizio. Il volume entrò in Biblioteca, con gli altri del medico e chirurgo Matteo Venturoli, nel 1847, ma era appartenuto in precedenza -come si legge dalla nota di possesso manoscritta in calce al frontespizio -a Giovanni Girolamo Sbaraglia, un altro docente dello Studio bolognese, noto anche per l'accesa rivalità scientifica con l'autore. 

7.1 MARCELLO MALPIGHI, Opera posthuma, figuris aeneis illustrata. Quibus praefixa est ejusdem vita a seipso scripta  Londra, A. & J. Churchill, R. Chiswell, 1697. 2°.
7.1 MARCELLO MALPIGHI, Opera posthuma, figuris aeneis illustrata. Quibus praefixa est ejusdem vita a seipso scripta Londra, A. & J. Churchill, R. Chiswell, 1697. 2°.

BCABo, 17 V.IV.2, prov. Matteo Venturoli
Nell’antiporta le tre fiere addormentate, il motto inciso sulla pietra: “In portu dormiunt” e l’albero rinsecchito sul fondo sono chiari riferimenti alla morte dell’autore. 

7.2 MARCELLO MALPIGHI, Opera posthuma quibus praefationes, & animadversiones addidit, pluribusque in locis emendationes instituit Faustinus Gavinellus  Venezia, Andrea Poletti, 1698. 2°.
7.2 MARCELLO MALPIGHI, Opera posthuma quibus praefationes, & animadversiones addidit, pluribusque in locis emendationes instituit Faustinus Gavinellus Venezia, Andrea Poletti, 1698. 2°.

BCABo, 17 V.IV.3, prov. Matteo Venturoli

L’editore veneziano Andrea Poletti non si lasciò sfuggire la possibilità di stampare, primo in Italia, l’Opera posthuma del Malpighi, che fu rivista per l’occasione dal medico veneziano Faustino Gavinelli. Il frontespizio in rosso e nero è decorato dalla marca tipografica di Poletti, che rappresenta l’Italia con corona, scettro e cornucopia. Il ritratto dell’autore, inciso come l’antiporta da suor Isabella Piccini, nel cartiglio reca la data della sua morte, 20 novembre 1694. 

7.2 MARCELLO MALPIGHI, Opera posthuma quibus praefationes, & animadversiones addidit, pluribusque in locis emendationes instituit Faustinus Gavinellus  Venezia, Andrea Poletti, 1698. 2°
7.2 MARCELLO MALPIGHI, Opera posthuma quibus praefationes, & animadversiones addidit, pluribusque in locis emendationes instituit Faustinus Gavinellus Venezia, Andrea Poletti, 1698. 2°

BCABo, 17 V.IV.3, prov. Matteo Venturoli
L’antiporta dell’edizione veneziana riprende quella londinese. Il Poletti si affidò all’abile mano di Elisabetta Piccini, poi suor Isabella (Venezia 1644-1734), una delle più note donne illustratrici. Nata in una famiglia di incisori, alla morte del padre entrò in convento, dove potè esercitare in tranquillità la sua professione, collaborando con i più importanti editori veneziani dell’epoca, ma anche con la Tipografia del Seminario di Padova e soprattutto con i Remondini di Bassano, che garantirono una diffusione assai ampia alle sue incisioni. 

8.1 NEIL O’GLACAN, Prima pars cursus medici, physiologia communiter nuncupata, in sex libros divisa Bologna, Giovanni Battista Ferroni, 1646. 4°
8.1 NEIL O’GLACAN, Prima pars cursus medici, physiologia communiter nuncupata, in sex libros divisa Bologna, Giovanni Battista Ferroni, 1646. 4°

BCABo, 10 cc.II.16
O'Glacan, nato nella contea di Donegal, in Irlanda, insegnò medicina presso lo Studio di Bologna. Il Cursus medici, pubblicato a Bologna tra il 1646 e il 1653, è diviso in tre parti: physiologia, pathologia e semeiotica.
Le iniziali manoscritte T.S. visibili sul frontespizio sono quelle di Tommaso Sbaraglia, che scrive anche la nota in calce: Ex libris mei Thomae de Sbaraleis. Lo Sbaraglia, fratello di Giovanni Girolamo, fu lettore di Logica dal 1653 e poi, nel 1658-1659, di Medicina teorica presso lo Studio bolognese. 

8.2 FABRIZIO BARTOLETTI, Methodus in dyspnoeam seu de respirationibus libri IV  Bologna, Nicolò Tebaldini, eredi di Evangelista Dozza,1633. 4°
8.2 FABRIZIO BARTOLETTI, Methodus in dyspnoeam seu de respirationibus libri IV Bologna, Nicolò Tebaldini, eredi di Evangelista Dozza,1633. 4°

BCABo, 17 V.V.19, prov. Matteo Venturoli
L’opera raccoglie le lezioni tenute da Bartoletti presso l’Università di Mantova nel 1628 ed è dedicata a Carlo I di Gongaza-Nevers, duca di Mantova e del Monferrato. Nel testo vengono esaminate in dettaglio le cause che possono provocare disturbi della respirazione.
Il frontespizio calcografico è impreziosito dalla cornice architettonica con due putti che sorreggono lo stemma del dedicatario.

8.3 JACOPO BARTOLOMEO BECCARI, Consulti medici Bologna, Stamperia di San Tommaso d’Aquino, 1777-1781. 4°. 3 volumi
8.3 JACOPO BARTOLOMEO BECCARI, Consulti medici Bologna, Stamperia di San Tommaso d’Aquino, 1777-1781. 4°. 3 volumi

BCABo, 10* E.III.1, prov. Società Medica Chirurgica di Bologna
L’attività scientifica di Beccari (Bologna 1682-1766) interessò diverse discipline ed ebbe notevole importanza soprattutto per la fisiologia, la chimica e la fisica. Fu professore di Medicina teorica e  pratica e nel 1737 ebbe la prima cattedra italiana di Chimica. Questa edizione, postuma, raccoglie i suoi scritti e i suoi pareri medico-legali.
Sul frontespizio la vignetta calcografica mostra una scena allegorica con un putto che regge il bastone di Asclepio (che simboleggia le scienze mediche) e, sullo sfondo, la città di Bologna.
I volumi appartennero al medico Camillo Versari e alla sua morte vennero acquisiti dalla Società Medica Chirurgica di Bologna.

8.4 LUIGI GALVANI, Memorie sulla elettricità animale Bologna, Sassi, 1797. 4°
8.4 LUIGI GALVANI, Memorie sulla elettricità animale Bologna, Sassi, 1797. 4°

BCABo, 17 V.IV.34
Le cinque memorie contenute in questo volume costituiscono l’ultima risposta di Galvani alle critiche mossegli da Alessandro Volta. La controversia riguardava l’esistenza dell’elettricità animale, responsabile del moto muscolare, esistenza che Galvani aveva dimostrato nel suo celebre saggio De viribus electricitatis in motu musculari commentarius, pubblicato nel 1791 come tomo VII dei De Bononiensi Scientiarum et Artium Instituto atque Academia Commentarii. 

8.4 LUIGI GALVANI, Memorie sulla elettricità animale  Bologna, Sassi, 1797. 4°
8.4 LUIGI GALVANI, Memorie sulla elettricità animale Bologna, Sassi, 1797. 4°

BCABo, 17 V.IV.34
La tavola illustra i nuovi esperimenti effettuati sulle rane per confermare la teoria secondo cui le contrazioni sono prodotte dalla circolazione di un’elettricità intrinseca all’animale, senza bisogno della presenza dei metalli  come conduttori. In appendice viene aggiunto uno scritto del nipote di Galvani, Giovanni Aldini professore di Fisica nell’Università di Bologna.

9.1 ANTONIO GIUSEPPE TESTA, Dell’insegnamento della medicina clinica nel principio del secolo XIX. Discorso inaugurale alla cattedra di medicina clinica  Bologna, Jacopo Marsigli, 1804. 8°
9.1 ANTONIO GIUSEPPE TESTA, Dell’insegnamento della medicina clinica nel principio del secolo XIX. Discorso inaugurale alla cattedra di medicina clinica Bologna, Jacopo Marsigli, 1804. 8°

BCABo, 17. Scient. e letteraria H2, n. 4
Antonio Giuseppe Testa, nato a Ferrara nel 1756 e lì laureatosi in medicina nel 1777, fu professore di medicina clinica fino al 1814. Il presente discorso inaugurale fu pronunciato dal Testa in veste di rettore dell’Università di Bologna per gli anni 1803-1804. L’Elogio del celebre professore di medicina Giu. Antonio Testa ferrarese, del professore Giacomo Tommasini, letto e pubblicato nel 1825, ne testimonia la fama di medico e studioso. 

9.2 ANTONIO GIUSEPPE TESTA, Delle azioni e riazioni organiche ossia alcune proposizioni elementari di patologia, di nosologia, e di clinica, Crema, Antonio Ronna, 1807. 8°.
9.2 ANTONIO GIUSEPPE TESTA, Delle azioni e riazioni organiche ossia alcune proposizioni elementari di patologia, di nosologia, e di clinica, Crema, Antonio Ronna, 1807. 8°.

BCABo, 10 V.III.10, prov. Biblioteca Magnani

Il volume, come si legge nella prefazione, riunisce “sotto un solo punto di vista” argomenti ampi e di difficile trattazione, in uno stile “spoglio di qualunque pretesa, e di qualunque ornamento di erudizione non necessaria”. 

9.2 ANTONIO GIUSEPPE TESTA, Delle azioni e riazioni organiche ossia alcune proposizioni elementari di patologia, di nosologia, e di clinica Crema, Antonio Ronna, 1807. 8°
9.2 ANTONIO GIUSEPPE TESTA, Delle azioni e riazioni organiche ossia alcune proposizioni elementari di patologia, di nosologia, e di clinica Crema, Antonio Ronna, 1807. 8°

BCABo, 10 V.III.10, prov. Biblioteca Magnani
L’autore, che in veste di medico e professore rivestì molteplici cariche pubbliche, nella carta di guardia anteriore appone una dedica autografa ad Antonio Aldini (1755-1826), Ministro e Segretario di Stato.

9.3 ANTONIO GIUSEPPE TESTA, Delle malattie del cuore loro cagioni, specie, segni e cura  Bologna, Giuseppe Lucchesini, 1810. 4°. 3 volumi
9.3 ANTONIO GIUSEPPE TESTA, Delle malattie del cuore loro cagioni, specie, segni e cura Bologna, Giuseppe Lucchesini, 1810. 4°. 3 volumi

BCABo, 10 &.III.14, prov. Michele Medici
Trattato sulle malattie cardiache dedicato ad Eugenio Napoleone. Nella prefazione l’autore illustra i criteri della sua esposizione e presenta un excursus delle conoscenze mediche relative al cuore, dalle origini della medicina fino al XVII secolo. La trattazione vera e propria alterna l’esposizione di tesi alla descrizione di casi realmente osservati e curati.

9.4 GIACOMO TOMMASINI, Della nuova dottrina medica italiana. Prolusione alle lezioni di clinica medica nella p. Università di Bologna per l’anno scolastico 1816-1817  Bologna, tipografia de’ Franceschi alla Colomba, 1817. 8°
9.4 GIACOMO TOMMASINI, Della nuova dottrina medica italiana. Prolusione alle lezioni di clinica medica nella p. Università di Bologna per l’anno scolastico 1816-1817 Bologna, tipografia de’ Franceschi alla Colomba, 1817. 8°

BCABo, 10* D.VII.4 op. 1, prov. Società Medica Chirurgica di Bologna
Definito dal Mazzetti nel suo Repertorio di tutti i professori dell’Università di Bologna “il Nestore della medicina italiana”, Giacomo Tommasini fu docente di grande fama di Clinica medica e di Medicina teorica-pratica dal 1814 al 1829, noto in tutta Europa per le sue pubblicazioni. Nel frontespizio dell’opuscolo è apposto il timbro di possesso di Camillo Versari, medico e socio della Società Medica Chirurgica di Bologna, a cui donò la sua libreria, passata alla Biblioteca dell’Archiginnasio nel 1881.

10.1 FRANCESCO RIZZOLI, Collezione delle memorie chirurgiche ed ostetriche del professore Francesco Rizzoli chirurgo primario nello Spedale Maggiore di Bologna Bologna, Regia Tipografia, 1869. 2 volumi
10.1 FRANCESCO RIZZOLI, Collezione delle memorie chirurgiche ed ostetriche del professore Francesco Rizzoli chirurgo primario nello Spedale Maggiore di Bologna Bologna, Regia Tipografia, 1869. 2 volumi

BCABo, 17 V.V.32-33
La dedica dell’autore “all’Onorevolissimo Municipio di Bologna”, leggibile nel biglietto da visita incollato sulla controguardia anteriore del primo volume, sottolinea il profondo legame che unì la città di Bologna a Francesco Rizzoli, uno dei maggiori chirurghi del XIX secolo.
Il testo è corredato da tavole anatomiche disegnate da Onofrio Nannini e incise da Giulio Wenk.

10.2 LUIGI CALORI, Tavole anatomiche rappresentanti la struttura del corpo umano e loro spiegazione a fronte Bologna, Tipografia Sassi nelle Spaderie, 1850-1853. 2 volumi
10.2 LUIGI CALORI, Tavole anatomiche rappresentanti la struttura del corpo umano e loro spiegazione a fronte Bologna, Tipografia Sassi nelle Spaderie, 1850-1853. 2 volumi

BCABo, 25 G.II.19-20
L’opera, come dichiarato dall’autore nella prefazione, si propone di essere uno strumento di consultazione e di studio completo, aggiornato ed economico. Le numerose tavole anatomiche furono disegnate “in pietra dal vero” da Onofrio Nannini; ogni parte in cui si articola la pubblicazione prevede un prospetto riassuntivo della materia trattata e del modo in cui è disposta.

10.3 GIUSEPPE RUGGI, Dell’arte del medicare secondo il metodo Lister Bologna, Nicola Zanichelli, 1879
10.3 GIUSEPPE RUGGI, Dell’arte del medicare secondo il metodo Lister Bologna, Nicola Zanichelli, 1879

BCABo, 25 B.VI.8
Edizione dedicata a Domenico Peruzzi, primario chirurgo presso gli ospedali di Senigallia e di Lugo, nato a Palermo nel 1819 e morto a Bologna nel 1908. Peruzzi fu un attivo sperimentatore e ricercatore, contribuendo al progresso degli studi scientifici del tempo, in campo medico. Sostenne e applicò l’antisepsi e introdusse nelle sale operatorie il metodo antisettico del Lister.

10.4 AUGUSTO MURRI, Pensieri e precetti Bologna, Nicola Zanichelli, 1924
10.4 AUGUSTO MURRI, Pensieri e precetti Bologna, Nicola Zanichelli, 1924

BCABo, RABBI E. 558
L’ex libris “Biblioteca Luigi Rabbi”, apposto sul frontespizio, denota l’appartenenza del volume alla biblioteca dell’erudito bibliofilo bolognese, che la donò all’Archiginnasio, per volontà testamentaria, nel 1959. La presenza della nuova edizione di Pensieri e precetti tra i libri di Luigi Rabbi, che non ebbe specifici interessi o conoscenze di medicina, ma che acquistò edizioni di opere coeve di vario argomento, accanto a libri antichi e di erudizione, testimonia l’ampia diffusione dell’opera, pubblicata per la prima volta nel 1913, accanto all’indiscussa fama del suo autore presso i contemporanei.

CREDITI

Ars Medicinae. I libri dei medici dell’Università di Bologna
8 maggio - 1 settembre 2012
Biblioteca dell’Archiginnasio

Mostra a cura di Alessandra Curti, Anna Manfron, Elisa Rebellato, Rosa Spina, Laura Tita Farinella
Supervisione scientifica di Stefano Arieti
Coordinamento: Anna Manfron
Allestimento: Irene Ansaloni, Floriano Boschi
Mostra online maggio 2012 (restyling maggio 2025) a cura di Rita Zoppellari.