
Album "Il pendolo di Foucault"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del secondo romanzo di Umberto Eco, Il pendolo di Foucault (Bompiani, 1988), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore.
Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.
Consci di non incarnare il Lettore Modello presupposto dal testo, del testo faremo un uso specifico piuttosto che darne un’interpretazione, secondo la distinzione posta dallo stesso autore in Lector in fabula (paragrafo 3.4, Uso e interpretazione, p. 59-60).
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1988 dall’editore Bompiani. De Il pendolo di Foucault sono comunque sempre indicati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

La Chiave Orgonica vs. Harry Potter
Il profilo su cui viene pubblicato questo post si chiama La Chiave Orgonica. L’occasione è l’annuncio dei nomi dei tre giovani attori che, nell’imminente serie TV tratta dai romanzi, interpreteranno i protagonisti della storia, Harry, Hermione e Ron. In questa foto - che a uno sguardo ingenuo sembra semplicemente l’immagine innocente e fresca con cui tre giovani preadolescenti si presentano a un mondo di fans pronti a idolatrarli o sbranarli - La Chiave Orgonica individua una serie di messaggi esoterici nascosti: l’intreccio delle mani della novella Hermione, il triangolo formato dalla postura di Harry, la mano nascosta di Ron. Ciò che non si vede - «cosa nasconde nella sua mano, misteriosamente (ma non troppo) occultata da un ciuffo d’erba?» - è il messaggio più inquietante: siamo pienamente nello stile dei “diabolici”. Che la Chiave Orgonica scriva il post con convinzione, che voglia semplicemente suscitare curiosità o addirittura fare dell’ironia (sfogliando la loro pagina si propende per la prima ipotesi...) non è importante. Proprio la tragica vicenda del Pendolo, in cui almeno due dei tre protagonisti perdono la vita per avere estremizzato il gioco, ci ha insegnato che si troverà sempre qualcuno pronto a credere alle affermazioni più sorprendenti e non documentate e a prenderle molto sul serio. Il rischio paventato da Eco nel romanzo - perché (anche) questo è il Pendolo, un modo per metterci sull’avviso e insegnarci a ragionare, a mettere in dubbio, a diffidare sia delle spiegazioni troppo complesse che di quelle troppo semplicistiche - è sempre presente, oggi forse ancora più che al momento dell’uscita del libro a causa della possibilità di diffondere notizie in maniera immediata e universale. E anche un post di Facebook su una serie TV può non essere innocuo.
Ma abbiamo detto che noi, forti di questa consapevolezza che speriamo ci protegga (ma non lo pensava forse anche Belbo?), vogliamo questa volta spingere il gioco all’estremo ed essere più “diabolici” di chi ha scritto questo breve testo. La Chiave Orgonica infatti dice che Alastair, il nome del giovane attore che impersonerà Ron, «potrebbe rievocare un messaggero delle stelle, ma in senso buono o cattivo?». Ma La Chiave Orgonica non coglie il vero, inquietante riferimento nascosto in quel nome. Noi invece, appena usciti dalla lettura del Pendolo, non possiamo fare a meno di notarlo (ma manteniamo la suspence fino all’immagine successiva...).