ARBOR

Fondo Bentivoglio

Il fondo Bentivoglio è costituito da documentazione relativa a un ramo secondario della famiglia senatoria, che rimase a Bologna quando quello principale si trasferì a Ferrara. Oltre a istrumenti, carte contabili, carte di amministrazione e corrispondenza, è presente anche una serie di Libri di cucina, tra cui un volume di carteggio riguardante il commercio della cioccolata (n. 9).

cover of Fondo Bentivoglio

I primi due volumi della serie, accompagnati da un terzo volume di indici, comprendono le ricette di cucina di Giuseppe Lamma (cfr.: La tavola imbandita da Giuseppe Lamma. Il ricettario di un cuoco bolognese del ‘600, a cura di Giancarlo Roversi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1988; Agricoltura e Alimentazione in Emilia Romagna. Antologia di antichi testi, a cura di Zita Zanardi, Modena, Edizioni Artestampa, 2015). Seguono due volumi di servizi di credenza e di cucina (struttura di un pasto, ordine delle portate) e altri tre di ‘rimedi’ e ricette di cucina.

Il volume n. 9, “Raccolta di note del costo delle droghe per far la ciocolata in varie bontà (...)” è costituito dal fitto carteggio, continuato per anni, fra il senatore bolognese Fulvio Bentivoglio e Felice Bianchi, maestro di casa del cardinale Caracciolo Santobono che aveva l’incarico di procurare al gentiluomo bolognese la cioccolata da Roma, dove la qualitá era superiore e i prezzi più convenienti. I messaggi scambiati riportano notizie relative ai prezzi, alle condizioni di produzione e spedizione, il tutto fra un pettegolezzo e l’altro sulle vicende politiche o familiari. Da queste lettere apprendiamo che il cacao più pregiato era quello di Caracca (dal nome delle imbarcazioni che lo trasportavano dalle Americhe); aggiungendo a questo cacao di Portogallo zucchero e cannella si otteneva la cioccolata più fine e più costosa. La cioccolata con vaniglia invece costava meno. Sappiamo anche che il trasporto, per il quale venivano impiegati corrieri occasionali, non era privo di rischi e qualche volta il carico giungeva alleggerito durante il viaggio.
La cioccolata nel corso del XVIII secolo era uno status symbol che non poteva mancare sulle tavole dell’aristocrazia e, tantomeno, nelle feste più eleganti.

 

Ad oggi è consultabile in ARBOR il volume n. 9 dei Libri di cucina; le riproduzioni dei volumi 1-8 sono in corso di pubblicazione.