
Album "Baudolino"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del romanzo Baudolino di Umberto Eco (2000), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore. Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 2000 dall’editore Bompiani. Di Baudolino sono comunque sempre citati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

La biblioteca dell'abbazia di San Vittore
Fra i molti esempi della capacità di Baudolino di inventare e utilizzare il falso, nelle sue varie forme, sta l’accenno al fatto che mentre studia a Parigi compila un elenco di codici consultati nella ricchissima biblioteca dell’abbazia di San Vittore, molti dei quali ha «bellamente inventato, come dire il De optimitate triparum del Venerabile Beda, un’Ars honeste petandi, un De modo cacandi, un De castramendis crinibus, e un De patria diabolorum» (cap. 8, p. 90).
Questi titoli non compaiono in Mirabiblia, il Catalogo ragionato dei libri introvabili pubblicato nel 2003 in cui Paolo Albani e Paolo della Bella elencano molti dei libri inesistenti che si trovano citati nelle opere letterarie. Eco vi è più volte menzionato per i testi inventati che compaiono in Il nome della rosa e altre sue opere, anche saggistiche, ma di Baudolino non si trova traccia. Il motivo è presto spiegato. L’idea di far scrivere al suo personaggio un elenco di opere inventate presenti a San Vittore viene a Eco da quel Catalogue de la Bibliothèque de Saint-Victor che François Rabelais colloca nel capitolo VII del Libro secondo di Gargantua et Pantagruel. I cinque libri inventati da Baudolino sono tutti tratti dall’elenco dei 141 titoli citati da Rabelais, quindi Eco non inventa nuovi testi ma “ricicla” l’invenzione dello scrittore francese. In Mirabiblia l’elenco dei libri citati in Gargantua et Pantagruel, compilato sulla base del Catalogue de la bibliothèque de l'abbaye de Saint-Victor au seizième siècle rédigé par Francois Rabelais di Paul Lacroix (1862), si trova alle p. 355-361. All’interno di questo elenco i cinque testi citati da Eco si trovano nelle seguenti posizioni (indichiamo anche il titolo dato da Rabelais, in alcuni casi leggermente diverso da quello riportato in Baudolino):
- 12: in Rabelais Ars honeste petandi in societate di M. Ortuinum;
- 25: De modo cacandi di Tartaretus;
- 40: De optimitate triparum, scritto da Beda come dice lo stesso Eco;
- 59: De castrametandis crinibus, lib. tres di Albericum de Rosata;
- 141: De patria diabolorum di Merlin Cocai.
SUlla presenza di Rabelais in diversi romanzi di Eco si veda Thomas Stauder, Colloqui con Umberto Eco, p. 115.
Paolo Albani e Paolo della Bella, Mirabiblia. Catalogo ragionato di libri introvabili, Bologna, Zanichelli, 2003.