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Scusi ... in che millennio siamo? 2001: odissea nella data

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“Scusi ... in che millennio siamo? 2001: odissea nella data”  
Mostra bibliografica e documentaria  
Biblioteca dell’Archiginnasio  
18 marzo 1999 - 22 febbraio 2000 

«Piuttosto consiglio il cd-rom appena prodotto dalla Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio di Bologna, intitolato appunto “Scusi... in che millennio siamo?”. È chiaro, gradevole, ha persino una bella bibliografia, e taglia subito la testa al toro ricordando come i bibliotecari, che sono gente seria, una volta deciso che gli incunaboli sono i libri a stampa prodotti nel XV secolo, considerano incunabolo i libri stampati entro il 31 dicembre 1500 (e non 1499).
Naturale. Ma sullo stesso dischetto trovate gustosi aneddoti su come la questione sia stata dibattuta tra fine Seicento e inizio Settecento, tra fine Settecento e inizio Ottocento e tra fine Ottocento e inizio Novecento - e con alterne vicende».

Umberto Eco,  Quanti anni aveva Gesù quando è nato? Quando il Bug del Millennio fa l’indiano , «L’Espresso», XLIV, 8 aprile 1999, p. 230.

Stanley Kubrick non ha scelto un anno qualsiasi per il titolo del suo film. Il 2001 è infatti il primo anno del Terzo Millennio e l’inizio, almeno da un punto di vista cronologico, di una nuova era. L’anno 2000, e non il 1999 come i mass media ripetono ossessivamente, è l’ultimo anno del XX secolo e del Secondo Millennio. La querelle su quale sia l’ultimo anno di un secolo è l’argomento di questa mostra, che espone documenti posseduti dalla Biblioteca dell’Archiginnasio.

La polemica sul passaggio dal XX al XXI secolo è iniziata sulla stampa verso la fine degli anni Ottanta e si sta svolgendo senza esclusione di colpi: le due fazioni sono molto agguerrite, lo scontro è durissimo e non si fanno prigionieri. L’esito del conflitto è comunque scontato: la matematica infatti non è un’opinione ed anche per l’ingresso nel Nuovo Millennio tutti dovranno prima o poi convenire che l’anno 2000 è l’ultimo del XX secolo e che si entrerà nel XXI solo il 1 gennaio del 2001.

Si tratta, comunque, di una guerra già combattuta. Per quanto possa sembrar strano “la battaglia dei secoli” (dal titolo di una bibliografia sull’argomento) è iniziata perlomeno alla fine del Seicento, si è puntualmente ripresentata ogni cento anni e, possiamo esserne certi, riapparirà nel 2099 e alla fine dei secoli successivi.

Per la brevità della vita umana, è improbabile che sia sopravvissuto chi è stato testimone del conflitto di idee alla scadenza precedente e perciò la questione si ripropone a ogni volgere di secolo. E’ curioso notare come le ragioni dei due schieramenti siano sostenute più o meno con le stesse argomentazioni da almeno trecento anni: quello che cambia è lo stile delle argomentazioni ed il supporto utilizzato per far conoscere e difendere le proprie opinioni (dal libro a stampa prodotto artigianalmente ai moderni siti Internet).
Ogni cento anni - nonostante l’eventuale concomitanza di invasioni, guerre, carestie ed altri eventi drammatici - eruditi, scienziati, scrittori e giornalisti, ma anche gente comune, ricominciano a discutere della medesima questione: 
IN CHE ANNO FINISCE QUESTO SECOLO E QUANDO INIZIA. QUELLO SUCCESSIVO? 

Il Novecento è stato efficacemente definito dallo storico Eric Hobsbawm “il secolo breve", con un’allusione alle rapide trasformazioni sociali e culturali che lo hanno contraddistinto. Benché ‘breve’ anche il XX secolo, così come tutti gli altri, ha diritto di vedere trascorrere tutti i cento anni che lo compongono. Per la matematica e per la cronologia ciò avverrà solo il 31 dicembre 2000. 
Nella cronologia cristiana l’anno successivo alla nascita di Cristo viene indicato come 1 d. C. e segue direttamente l’anno 1 a. C. 

1 a. C. | 1 d. C.

Nessuna traccia quindi di un fantomatico anno 0. D’altra parte non poteva essere diversamente, dal momento che quando il monaco Dionigi il Piccolo nel VI secolo propose il computo degli anni a partire dal presunto anno di nascita di Cristo, il concetto dello 0 non faceva ancora parte delle conoscenze matematiche correnti. Dionigi dunque non aveva scelta, il suo sistema di datazione non poteva che partire dall’anno 1 e, di conseguenza, includere l’anno 100 nel I secolo, dato che un secolo è composto da cento anni; l’anno 200 rientra pertanto nel II secolo e così via fino ad arrivare all’anno 2000 che chiude il XX secolo e il Secondo Millennio. 

Gli anni dei secoli 

I SECOLO
Il SECOLO
X SECOLO
XX SECOLO
XXI SECOLO
1 101 901 1901 2001
2 102 902 1902 2002
3 103 903 1903 2003
... ... ... ... ...
... ... ... ... ...
99 199 999 1999 2099
100 200 1000 2000 2100

 

Gli strumenti di lavoro principali dei bibliotecari sono repertori bibliografici organizzati per secolo. Ecco perché i bibliotecari normalmente sono immuni dal “dilemma secolare”.
Un libro stampato entro il 31 dicembre 1500 è un incunabolo, cioè un prodotto a stampa del XV secolo. Le cinquecentine sono invece i libri stampati fra il 1 gennaio 1501 e il 31 dicembre 1600. 
Questa distinzione “secolare” ha importanti implicazioni sul reperimento dei documenti. Se si è alla ricerca di un libro del XV secolo, è necessario effettuare la ricerca nei repertori di incunaboli (ad esempio i fondamentali IGI, BMC, GW, IISTC) e non nei cataloghi di cinquecentine (Edit16, VD16, Index Aurelianensis). Lo stesso vale per i libri stampati nel Seicento, nel Settecento, nell’Ottocento. Se si cerca un libro stampato in Italia nell’anno 1900 la ricerca può essere effettuata su CLIO (Catalogo dei libri italiani dell’Ottocento: 1801 - 1900).

1499 = XV SECOLO = INCUNABOLO
1500 = XV SECOLO = INCUNABOLO
1501 = XVI SECOLO = CINQUECENTINA

 

Biblioteca dell’Archiginnasio, 18 marzo 1999 - 22 febbraio 2000
Mostra a cura di Maurizio Avanzolini, Pierangelo Bellettini, Marilena Buscarini, Lara Facchini
Per l’occasione venne prodotto un cd-rom contenente i materiali dell’omonima mostra. Il cd contiene uno dei primi tentativi di riproporre digitalmente la mostra, pratica che è oggi un passaggio standard per le mostre curate dall’Archinnasio.
Restyling 2025 a cura di Rita Zoppellari.