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MALEDETTI LIBRI!

L'irrefrenabile passione per la censura e la distruzione delle biblioteche

 

Da qualche anno la Biblioteca dell’Archiginnasio ha avviato una serie di studi volti ad approfondire le conseguenze concrete che eventi storici di vasta portata o avvenimenti di respiro più locale hanno avuto sul proprio patrimonio. La censura, le guerre, le scelte politiche, sono stati spesso causa di una perdita culturale alla quale in alcuni casi non è stato possibile rimediare. Studiare e approfondire questi eventi e queste tematiche è un modo per non dimenticare quanto successo in passato per evitare che si ripeta nel futuro.

Il libro di Fabio Stassi Bebelplatz. La notte dei libri bruciati (ed. Sellerio) ha dato lo spunto per questo progetto che, agli studi compiuti negli ultimi anni su questi temi, aggiunge ulteriori esempi e approfondimenti. L’opera di Stassi ha come focus centrale la censura nazista ma amplia il proprio sguardo a casi di distruzioni di documenti avvenute a causa di conflitti bellici, tema che tocca da vicino l’Archiginnasio. In molti casi infatti, anche quando la distruzione di documenti sembra casuale, la cancellazione della cultura di un paese - a partire dagli oggetti che hanno il compito di tramandarla e diffonderla - è uno degli obiettivi da raggiungere durante conflitti di varia natura e origine.

Se Bebelplatz è stato un punto di partenza, abbiamo cercato di seguirne l’esempio per spaziare interrogando altri studi e altri documenti, spesso legati alla vita della biblioteca. Abbiamo privilegiato i periodi in cui si sono affermate le dittature europee novecentesche, senza però tralasciare puntate nel passato e avendo sempre a mente quanto questi temi siano ancora di tragica attualità.

Per capire come l’odio verso i Maledetti libri - che sono espressione concreta della libertà di pensiero - abbia spesso accompagnato eventi tragici, ma anche generato per reazione esempi di dedizione e di impegno da parte di chi i documenti li deve custodire e salvare.

 

I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

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prec succ tutti
Bombe sulle città, bombe sulle biblioteche
Contenuto inserito il 10 ott 2025 — Ultimo aggiornamento il 15 nov 2025

Bombe sulle città, bombe sulle biblioteche

Provocarono molto interesse le lezioni tenute da W.G. Sebald a Zurigo nel 1997 sul tema fino allora considerato tabù delle enormi distruzioni causate dai bombardamenti Alleati sulle città tedesche, poi confluite in Storia naturale della distruzione, pubblicato da Adelphi nel 2004.
La tesi di Sebald è che «la distruzione delle città tedesche negli ultimi anni della seconda guerra mondiale non aveva trovato posto nella coscienza della nazione che andava costituendosi ex novo» (p. 73).

La tesi di Sembald potrebbe essere applicata anche al caso italiano, pur considerando che le distruzioni subite dalle città tedesche, si pensi ai casi di Amburgo e Dresda, sono state più ampie di quelle subite dalle città italiane. Tuttavia

 

«[...] come in Germania, ma per ragioni diverse se non opposte, anche in Italia i bombardamenti aerei della Seconda guerra mondiale sono andati incontro a una sorta di rimozione collettiva. Questa ha preso le forme, a seconda delle circostanze, sia di rimozione delle responsabilità (in relazione al consenso popolare dato alla guerra) - ciò che potremmo chiamare anche “memoria debole” -, sia di rimozione della memoria di parte degli eventi stessi, delle cause che li hanno generati e del ruolo dei diversi protagonisti».

(Marco Gioannini, Giulio Massobrio, Bombardate l'Italia. Storia della guerra di distruzione aerea (1940-1945), p. 24).

 

La Biblioteca dell’Archiginnasio, forse perché ripetutamente colpita dai bombardamenti alleati, non ha rimosso quelli che si possono considerare i momenti più cupi della sua storia: nel 1995 ha organizzato una grande mostra dal titolo Delenda Bononia. Immagini dei bombardamenti 1943-1945 (qui la copertina del volume pubblicato con molti materiali della mostra) e successivamente ha realizzato il sito Bologna bombardata, dove sono consultabili documenti, fotografie, opuscoli e altro materiale relativo non solo ai bombardamenti che colpirono la Biblioteca dell’Archiginnasio, ma anche all’insieme delle incursioni aeree subite dalla città tra il luglio 1943 e l’aprile 1945.

 

Nella foto: il Palazzo dell’Archiginnasio devastato dal bombardamento aereo del 29 gennaio 1944.

Collocazione: GDS, Fotografie Bombardamenti I, n. 32

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