Tra i collaboratori di «Gioventù italiana del Littorio. Bollettino del Comando federale di Bologna» si trova tutta la futura redazione de «Il Setaccio»: Fabio Mauri, con disegni e articoli, Mario Ricci e Luigi Vecchi con vari scritti. Nell'ambito della GIL bolognese, Mauri viene indicato come membro della Commissione giovanile per l'arte, Vecchi come membro della Commissione cultura e Ricci come Capo sezione cinematografica, che dipendeva dall’Ufficio 4P (Preparazione Politica Professionale Propaganda), diretto da Falzone. Italo Cinti, futuro consulente de «Il Setaccio», che avrà un ruolo importante nella progettazione della rivista, è indicato come "consulente" in un articolo sull’attività della Commissione per la stampa.
E infine Pasolini, che collabora al numero di aprile del 1942 con un articolo e due disegni, indicando nella firma la propria appartenenza alla Commissione giovanile per l’arte della GIL, come egli stesso ci conferma in una lettera a Franco Farolfi:
Oltre i soliti impegni che mi riempiono orrendamente la giornata, ne ho altri; al GUF, come al solito; e, adesso, anche alla GIL quale «consulente della commissione giovanile per l’arte»; poco buffa?
La lettera, non datata, veniva attribuita all’autunno del 1940 (cfr. Pier Paolo Pasolini, Lettere 1, 1940-1954, a cura di Nico Naldini, Torino, Einaudi, 1986, p. 15-16), ma le commissioni e i consulenti vengono istituiti presso la GIL nella primavera del 1941, per cui la lettera può più realisticamente datarsi all’autunno del 1941. Una conferma verrebbe dal riferimento di Pasolini nella stessa lettera alla preparazione dell’esame di latino, che sostenne il 27 febbraio 1942 (si ringrazia Paola Dessì dell’Archivio storico dell’Università di Bologna per questa informazione). Le Commissioni giovanili vengono istituite con Lettera Circolare 4600-46 del 9 giugno 1941 inviata dal Comando generale della GIL ai Capi Ufficio 4P. Scopo delle commissioni, formate inizialmente da non più di tre o quattro ragazzi, è affrontare i problemi e proporre soluzioni nei vari ambiti di attività dell’Ufficio 4P (cultura, biblioteche, teatro, stampa e propaganda, formazione professionale), con il supporto di "consulenti", ovvero di esperti nei vari settori che non facevano più parte per motivi anagrafici della GIL, come nel caso dello stesso Pasolini, entrato a far parte del GUF dopo l’iscrizione all’università.
Il bollettino del Comando generale della GIL, «Gioventù del Littorio. Bollettino quindicinale della GIL», dedica nell’estate e nell’autunno del 1941 (cfr. i numeri 19 e 24) vari articoli al progetto delle commissioni e alla figura dei consulenti. Si voleva in questo modo rilanciare l’attività della GIL sottoposta da più parti a molte critiche per un eccessivo impegno nella preparazione fisica e premilitare degli "organizzati", a scapito di attività e iniziative culturali e di formazione professionale: in sostanza si accusava la GIL di dedicare poco spazio al libro e troppo al moschetto. Ai Capi Ufficio 4P, che dovevano essere laureati, viene affidata la scelta dei consulenti e dei ragazzi per formare le varie commissioni. Tutte le attività di propaganda, preparazione politica e professionale, le iniziative culturali, la redazione dei comunicati e delle pubblicazioni del Comando federale erano dirette dal Capo Ufficio 4P. Anche presso la GIL di Bologna vengono create le commissioni, che iniziano a essere attive verso la fine del 1941.
Muove i primi passi anche la Commissione per la stampa, di cui conosciamo una parte dei componenti: Mario Ricci, Augusto Pancaldi, Giancarlo Calabri e Giorgio Ugolini. Consulente è Italo Cinti. Dal mese di marzo del 1942 la Commissione per la stampa concentrò il proprio lavoro in base ad una direttiva proveniente dal Comando generale della GIL con Lettera Circolare n. 248786 del 15 marzo del 1942, con cui si bandiva un concorso di idee per rinnovare i contenuti e la grafica dei numerosi bollettini dei Comandi federali, spesso criticati anche al loro interno per lo scarso interesse che suscitavano nei giovani iscritti all’organizzazione, in particolare a causa di un eccesso di "pesante propaganda". Anche i giornali realizzati dal Comando generale della GIL e diffusi a livello nazionale, ad esempio «Problemi della gioventù», «Vincere», «La piccola italiana» e «Il Balilla», non erano esenti da critiche di questo genere. Le Commissioni per la stampa dei vari Comandi avrebbero dovuto quindi preparare un "bozzone" per una nuova rivista dedicata ai ragazzi della GIL.
Con la Commissione per la stampa bolognese impegnata nella realizzazione del "bozzone" collaboravano anche i membri della Commissione per l’arte, di cui Pasolini era consulente, per fornire suggerimenti su grafica e utilizzo delle immagini.
Per Pasolini è forse l’occasione per realizzare un progetto, sognato fin dal giugno del 1941 con Luciano Serra, Francesco Leonetti e Roberto Roversi, di una rivista letteraria dal titolo «Eredi», che non vide mai la luce.
"L’abbozzo del giornale da spedirsi al Comando Generale", che effettuerà una prima selezione dei vari progetti, è già pronto nel mese di aprile del 1942.
In maggio su «Gioventù italiana del Littorio. Bollettino del Comando federale di Bologna», Augusto Pancaldi della Commissione per la stampa scrive un articolo dal titolo Fantasie fiorentine, in cui annuncia: "Il Setaccio è completato". Si tratta della prima citazione della rivista, o meglio di un primo "giornale saggio" di 4 pagine, con articoli di politica, economia, arte, teatro e letteratura, corredato da varie immagini e da sei poesie. Il riferimento nel titolo a Firenze allude al luogo dove si svolgeranno i Ludi Juveniles, previsti per la fine di giugno, quando i giovani della GIL provenienti da tutta Italia si sfideranno in ludi artistici e culturali. A Firenze si svolgerà anche la fase finale del concorso per la nuova rivista, dove verrà presentato il "bozzone" de «Il Setaccio» che nel frattempo ha superato la prima selezione operata dal Comando generale della GIL.
Nel numero di giugno del bollettino bolognese della GIL Falzone titola il suo articolo in prima pagina Preludio fiorentino: l’Ufficio 4P si prepara a selezionare i membri delle Commissioni che andranno a Firenze e si cita espressamente il "sudato bozzone di periodico" da presentare ai Ludi Juveniles. Il ruolo di Falzone in questa fase di ideazione della nuova rivista è fondamentale non solo per essere il coordinatore del progetto in qualità di responsabile dell’Ufficio 4P, e non solo per la vantata esperienza maturata come vicedirettore di «Giovinezza fascista», all’epoca in cui iniziò la collaborazione con l’Opera Nazionale Balilla (ONB) alla fine degli anni '20: il sostegno al progetto di una rivista con una netta connotazione letteraria è certo dovuto anche al fatto che Falzone dal 1932 svolge l’attività di bibliotecario comunale, responsabile della Biblioteca Popolare e della Biblioteca della Casa del Fascio ospitate a partire dal marzo del 1941 presso la sede della GIL, e quindi conosce per motivi professionali il mondo della scrittura e dei periodici.
Inoltre, e questo può aver giocato un ruolo ancora maggiore, Falzone ha forti velleità letterarie: oltre a scrivere poesie, ad esempio la retorica Bersagliere nel banco, che verrà pubblicata su «Il Setaccio», scrive favole e racconti per ragazzi, e a questo proposito Ricci ricorda di una richiesta di Falzone a Pasolini per avere un parere su un suo scritto. Falzone aveva già collaborato a «Giovinezza fascista. Periodico bolognese della Legione avanguardisti e balilla», uscita tra il 1923 e il 1928; numerosi suoi articoli, poesie e recensioni appariranno poi su «L'Italia giovane. Rivista quindicinale di politica e cultura», che di «Giovinezza fascista» è la continuazione, e che verrà pubblicata fino al 1935. Nel dicembre del 1932, ad esempio, Falzone pubblica su «L'Italia giovane» la poesia A un sommergibile italiano, mentre nel luglio del 1934 recensisce Il lume spento di Renata Viganò. Nel dopoguerra continuerà a occuparsi intensamente di letteratura per ragazzi, come prolifico scrittore e giornalista, anche radiofonico, divenendo poi nel 1961 responsabile della Biblioteca comunale per ragazzi dei Giardini Margherita. La passione di Falzone per la scrittura e il sogno che Pasolini culla da tempo di fondare una rivista letteraria sono dunque alla base del progetto de «Il Setaccio», ma è presente da subito la contraddizione di fondo che porterà alla chiusura della rivista: Falzone è il responsabile della propaganda della GIL e logicamente vuole che «Il Setaccio» svolga anche un deciso ruolo di sostegno al Regime in mesi cruciali per l’esito del conflitto, mentre Pasolini e gli altri ragazzi della redazione pensano che la rivista debba occuparsi principalmente di letteratura, arte, cinema e teatro. Ma prima che si manifestino i contrasti sui contenuti della rivista, Falzone e Pasolini sono impegnati ad affrontare a Firenze la fase finale del concorso indetto in marzo dalla GIL.
I Ludi Juveniles si svolsero nell’ambito del Ponte Weimar-Firenze, che vide a Weimar (17-24 giugno) e a Firenze (25-30 giugno) l’incontro di migliaia di giovani da tutti i paesi alleati o occupati della Germania nazista.
Pasolini, che sarà presente in entrambe le città, scriverà un importante articolo sul raduno di Weimar: Cultura italiana e cultura europea a Weimar, pubblicato prima su «Architrave» e poi sul n. 3 de «Il Setaccio».
Intanto il 24 giugno 1942 si inaugura a Firenze il Convegno nazionale della stampa, e il 27 giugno Fernando Mezzasoma, Direttore generale della stampa italiana, apre la discussione sul tema dei periodici della GIL.
I componenti della Commissione per la stampa della GIL di Bologna presentano il progetto della nuova rivista, il cui titolo è "il simbolo della selezione", ma si aggiudicano solo il terzo posto e debbono quindi rinunciare al premio riservato al primo classificato, cioè alla possibilità di vedere stampato immediatamente il proprio "bozzone".
Giorgio Ugolini, che faceva parte della Commissione per la stampa, scrive un lungo articolo sul bollettino bolognese della GIL di luglio, dal titolo Convegni della stampa a Firenze, in cui si rammarica per il mancato successo, ma esalta la tenacia e il valore di Pasolini, Mauri e Vecchi, che hanno portato a Firenze il "bozzone" de «Il Setaccio»; il fatto che Pasolini venga espressamente citato conferma il ruolo da protagonista che aveva assunto nel frattempo all’interno del gruppo. A distanza di pochi mesi uscirà nel novembre del 1942 il primo numero, mentre in ottobre viene pubblicato l’ultimo di «Gioventù italiana del Littorio. Bollettino del Comando federale di Bologna» che annuncia la riunione delle Commissioni giovanili per la stampa e per l’arte, allo scopo di formare un gruppo redazionale del nuovo Ordine del giorno della GIL bolognese: «Il Setaccio».