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Papi e Sibille

Le Sibille del Maestro delle Vitae Imperatorum

In tutto il Mediterraneo - dall'Oriente greco alla Magna Grecia - nel periodo arcaico erano in grande considerazione alcune figure femminili votate alla castità, cui venivano attribuite straordinarie capacità divinatorie. Nel periodo ellenistico si fissò definitivamente un catalogo di dodici Sibille.
A due di queste figure della religiosità arcaica greca - alla Sibilla Libyca e alla Sibilla Persica - in alcuni ambienti cristiani del II o del III secolo vennero attribuite addirittura delle profezie sulla nascita di Cristo, che ci sono testimoniate per la prima volta dall'apologeta cristiano Lattanzio, precettore dei figli di Costantino.

In questa tavola è raffigurata la Sibilla Persica - qui chiamata Persea - con in mano un cartiglio contenente la frase fondamentale della sua più diffusa profezia trascritta in calce alla pagina:

Erit salus in gremio virginis

La salvezza ci verrà dal grembo di una vergine

L'autore delle miniatura è stato individuato nel cosiddetto Maestro delle Vitae Imperatorum, un artista di cui non si conosce il nome, ma ben documentato da importanti lavori di miniatura realizzati tra Milano e Pavia per la cerchia del duca Filippo Maria Visconti.

La più nota fra le sibille dell'antichità classica è la Sibilla Cumana - di virgiliana e poi dantesca memoria - che sarebbe vissuta nelle caverne del promontorio di Cuma, presso Napoli, e che avrebbe profetato soprattutto attraverso la disposizione delle foglie mosse dal vento sul pavimento del suo antro. Famosa fu poi nel IV secolo d.C., anche a opera di Eusebio di Cesarea, la reinterpretazione in chiave cristiana della profezia della Sibilla Cumana presente nella IV Ecloga di Virgilio.
In questa tavola è raffigurata la Sibilla Libica la cui profezia relativa all'incarnazione di Cristo è sintetizzata nel cartiglio che reca le parole:

Tenebit illum in gremio domina gentium

La Signora delle genti - la Madonna - lo terrà in grembo

L'autore delle miniatura è stato individuato nel cosiddetto Maestro delle Vitae Imperatorum, un artista di cui non si conosce il nome, ma ben documentato da importanti lavori di miniatura realizzati tra Milano e Pavia per la cerchia del duca Filippo Maria Visconti.