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La sala reference

Nella Sala ‪‎Reference‬, sopra la porta che comunica con il Museo Archeologico, si può ammirare il frammento La ‪‎Caduta di Fetonte‬ di Ludovico Carracci, parte di un affresco strappato nel 1861 da un soffitto di Palazzo Montecalvi.

copertina di La sala reference

In questo affresco Fetonte, il suo carro e quattro cavalli si slanciano in avanti nell’aria in un miscuglio selvaggio. La composizione rappresenta il più audace esperimento di Ludovico nel campo degli scorci difficili.

I più audaci scorci di Pellegrino Tibaldi sono l’immediata fonte di ispirazione per Ludovico quando affronta questo tipo di problemi sia qui, sia prima a palazzo Sampieri. La Caduta di Fetontedello stesso Tibaldi, un piccolo affresco in palazzo Poggi, ora distrutto ma tramandato da un’incisione di Bartolomeo Crivellari, fornisce il modello alla veduta frontale della caduta a capofitto (...) Un fine disegno preparatorio di Ludovico, a matita nera, che elabora lo scorcio della figura nuda, è conservato al Victoria and Albert Museum.

Guido Zucchini data gli affreschi Montecalvi posteriormente al progetto Sampieri, ponendoli alla fine degli anni Novanta del XVI secolo. Possono essere datati un poco prima, ma devono in ogni caso cadere fra il 1596 e il 1599. Molto simile all’affresco del soffitto di palazzo Sampieri è il colore intenso, con i drappeggi rosso fragola di Fetonte e i finimenti color porpora che spiccano contro il cielo turchese brillante.

Alla sommità della composizione, dipinto in monocromo sul vivido arco dorato del sole, c’è il segno zodiacale del sagittario.

(Estratto, con adattamenti, dalla scheda n. 49 di G. Geigenbaum, Catalogo dei dipinti, in Ludovico Carracci, a cura di A. Emiliani, Bologna, Nuova Alfa Editoriale, 1993, pp. 105-107.)