Doni

La Biblioteca dell'Archiginnasio acquisisce materiale per le proprie collezioni anche attraverso la forma dei doni di singoli documenti da parte di privati od enti.
I doni vengono incoraggiati ed accettati quando si valuti che la loro acquisizione sia coerente con la natura e le finalità della biblioteca, o arricchisca e integri collezioni già presenti o serva a colmare lacune riscontrate nelle raccolte.
I doni che risultino estranei o in contrasto con la natura delle raccolte e le finalità della biblioteca possono essere non accettati e quindi destinati, a discrezione dell’Ufficio acquisizioni, ad altre raccolte di biblioteche pubbliche, e comunque senza alcun vincolo di restituzione dei documenti o di informazioni sul loro utilizzo nei confronti del donatore.
Tale regolamento si applica anche ai documenti in formato elettronico.
In considerazione dei vincoli cui sono sottoposte le pubblicazioni in formato elettronico, nel rispetto dei diritti dell'autore e dell'editore, la Biblioteca ne limita ulteriormente l'accettazione ai documenti non pubblicati, o per i quali non sia prevista la pubblicazione (ad esempio, una tesi), che l'Ufficio acquisizioni reputi coerenti con la natura e le finalità della Biblioteca o alle pubblicazioni istituzionali prodotte nell'ambito di Pubbliche Amministrazioni. Non è prevista risposta nel caso di non accettazione dei documenti proposti. Solo nel caso di accettazione da parte della Biblioteca verrà richiesto di compilare il modulo di autocertificazione e liberatoria.

La Donazione Tullio Ravenda
Il 27 aprile 2015 la Biblioteca dell'Archiginnasio ha ricevuto la donazione di alcune opere eseguite da Tullio Ravenda (Verona 1928 - Milano 2014). Nell'ultimo periodo della sua vita l'artista aveva manifestato l'intenzione di lasciare alla Biblioteca dell'Archiginnasio alcune opere come testimonianza della sua attività, che si era svolta in parte a Bologna, dove aveva compiuto gli studi ed aveva soggiornato tra il 1946 e il 1958, stabilendosi infine a Milano.

L'archivio di Leonildo Marcheselli
L'archivio di Nildo Marcheselli, con le sue carte, gli spartiti, i documenti della sua vita e della sua carriera, arriva in Archiginnasio nella primavera del 2016 grazie al dono dei figli Marco e Paolo, custodi e continuatori della sua eredità musicale. È un dono importante per comprendere e ricostruire la storia della società bolognese nel XX secolo. Il ballo liscio, in particolare nella sua versione tipicamente bolognese della Filuzzi, fu infatti un fenomeno che si impose nel corso della prima metà del Novecento coinvolgendo tutte le classi sociali: la sala da ballo era, insieme al cinema, il luogo dello svago e del divertimento urbano per antonomasia ed era frequentata da tutti, perché il ballo era una pratica sociale trasversale. Con il dono all'Archiginnasio delle carte, che si aggiunge alle foto acquisite dalla Cineteca e ai dischi confluiti alla Discoteca di Stato, tutto il materiale documentario del Maestro sarà presto a disposizione degli studiosi: si potrà così tenere memoria non solo dell'attività di questo straordinario bolognese, ma anche quella di un fenomeno musicale e sociale che lo vide protagonista.
Fondo

L'archivio Talon Sampieri
L'8 ottobre 2015 è stata presentata al pubblico la donazione dell'Archivio Talon Sampieri alla Biblioteca dell'Archiginnasio da parte di Renata Ramondini vedova Talon Sampieri e dei suoi figli René, Carolina e Jean.
I documenti che compongono quello che è diventato il “fondo speciale Talon Sampieri” dell'Archiginnasio, partono dall’anno 1078 e giungono fino alla seconda metà del XX secolo. Si tratta di 2.715 pezzi circa, tra buste, registri, volumi, mazzi e vacchette, per un totale di ml. 197 circa di scaffalatura. Sono presenti atti notarili, scritture, processi, nonché serie relative alla gestione dei beni, in prevalenza agricoli, ma anche relativi all’amministrazione di aziende industriali e commerciali, e documentazione a carattere contabile.
Si tratta della documentazione prodotta dalla famiglia senatoria bolognese Sampieri e dalla famiglia Talon, proveniente dalla Francia e divenuta erede dei beni della prima per matrimonio. Dal 1932 i Talon ebbero il diritto di aggiungere al loro cognome quello dei Sampieri.
La donazione dell’archivio Talon Sampieri, formalizzata il 13 febbraio 2014 e supportata dagli interventi e dal parere positivo della Soprintendenza Archivistica per l’Emilia-Romagna, che si è occupata della tutela dell’archivio in dalla notiica del 1958 testimonia la grande sensibilità civica e lungimiranza culturale dei donatori.
Dopo aver completato la sistemazione in un deposito approntato ad hoc e aver completato il riscontro puntuale dei quasi tremila pezzi che compongono l’archivio, si è cominciato a progettare il primo intervento di valorizzazione, cioè la mostra Dai Sampieri ai Talon. Tradizioni famigliari e collezionismo.
Mostra
Fondo

Fondo Carte Aganoor Pompili
Dal 2015 è disponibile al pubblico il fondo: "Carte Aganoor Pompili" frutto di una donazione privata.
Il Fondo comprende corrispondenza, scritti e carte personali, fotografie riconducibili alla poestessa Vittoria Aganoor; (1855-1910), corrispondenza e appunti del marito Guido Pompilj (1854-1910), deputato e sottosegretario di Stato, dalla madre di lui, corrispondenza indirizzata alla madre di lui Giuseppina Becherucci (? - 1909), e al secondo marito di quest'ultima, Luigi Palmucci (1832-1910), provveditore agli studi di Perugia e Napoli. La maggior parte delle carte Aganoor Pompilj è conservato presso l'Archivio di Stato di Perugia, tuttavia ciò che è pervenuto alla Biblioteca dell'Archiginnasio è un notevole nucleo di manoscritti autografi della scrittrice e dei suoi famigliari di grande interesse per gli studiosi.
Fondo

Dono Gregorio Scalise
Nel luglio del 2015 Coop Adriatica ha acquisito e donato alla Biblioteca dell’Archiginnasio la biblioteca personale di Gregorio Scalise. Quasi 4.200 volumi, tra opere di narrativa, saggi, poesia, teatro e altri libri, raccolti nell’arco di una vita dagli anni '60 ai giorni nostri che daranno vita ad uno specifico fondo librario dedicato al poeta, narratore, saggista e drammaturgo che, da alcuni anni, non può più scrivere.
I 4.200 volumi del Fondo hanno valore culturale e storico, e ricostruiscono la formazione e gli interessi di Scalise, figura intellettuale eclettica che ha attraversato la cultura italiana del '900.
La donazione è stata celebrata nel corso di un'apposita serata il 20 luglio dal titolo: "Gregorio Scalise, il poeta, lo scrittore".

Dono cartoline Parmeggiani
Nel 2011 l'Archiginnasio ha accolto con grande piacere il dono di oltre 1300 cartoline d'epoca, per lo più raffiguranti Bologna, da parte della signora Giovanna Parmeggiani. Una raccolta completata con passione e costanza insieme al fratello Antonio e composta per l'80 % da cartoline raffiguranti Bologna, con i suoi scorci, i suoi monumenti e i momenti di vita quotidiana.
Questo raccolta si aggiungeva a un piccolo nucleo di cartoline già presenti presso il Gabinetto Disegni e Stampe e a due piccole raccolte, frutto di un acquisto di antiquariato e già disponibili sul sito web della biblioteca è stato così naturale pensare di digitalizzare e mettere in rete anche la raccolta Parmeggiani, contribuendo così a valorizzarla nel migliore dei modi.
Le cartoline sono disponibili all'indirizzo: http://badigit.comune.bologna.it/Fotografie

Dono Campione delle carte colorate della Fabbrica di Carlo Bertinazzi e nipote, 1780 - 1810 (2019)
Un Bolognese amico della Biblioteca, qualche mese fa, ha donato all'Archiginnasio un prezioso volume di fine '700: dopo essere stato digitalizzato, è ora visibile in rete, a disposizione di tutti. È una testimonianza rara e originale delle manifatture bolognesi legate al mondo della produzione del libro e non solo. La Biblioteca dell'Archiginnasio riceve spesso donazioni di libri, talvolta intere biblioteche e archivi, da parte di privati cittadini bolognesi, ma non solo. Tali acquisizioni per dono o per lascito testamentario sono testimonianza del solido legame costruito con la città e della reputazione che, grazie anche alle molteplici attività di valorizzazione e diffusione della cultura, la Biblioteca si è guadagnata come affidabile custode della memoria cittadina. Alcuni di questi doni, la cui accettazione è subordinata alla coerenza con la missione della biblioteca e con le caratteristiche del patrimonio esistente, hanno particolare rilievo e si prestano ad essere messi a disposizione del pubblico attraverso la biblioteca digitale.
È questo il caso del volume Campione delle carte colorate della Fabbrica di Carlo Bertinazzi e Nipote acquisito nell'aprile del 2019. Autore del prezioso dono, pervenuto grazie all'intermediazione di Loris Rabiti titolare della Libreria antiquaria Docet, è un appassionato della biblioteca, un amico di lunga data dell'Archiginnasio.
Si tratta del campionario di una ditta bolognese che produceva i cosiddetti "papiers peints" cioè le carte decorate utilizzate soprattutto nel Settecento per abbellire e impreziosire le legature dei libri. La ditta, situata in via Venezia (oggi via Caduti di Cefalonia) fu attiva in città dal 1760 al 1896 e portò a Bologna l'arte del dipingere le carte con "stampe e torchi" e con tecniche diverse, come ad esempio la marmorizzazione (tecnica originaria dell'Estremo Oriente). Il fondatore della ditta, il torinese Carlo Vittorio Bertinazzi (1731-1801), aveva appreso l'arte della tipografia e dei "papiers peints" a Parigi, dove si era trasferito presso lo zio Carlo Antonio, detto Carlino, celebre Arlecchino nella Commedia dell'Arte. Nel 1760 i documenti lo collocano a Bologna, dove mette in pratica le sue conoscenze introducendo nella produzione locale innovazioni tipicamente francesi e producendo carte decorate di ogni tipo: silografate, marmorizzate, dorate, goffrate, a colla, ecc.
Le carte di Bertinazzi erano realizzate con "stampi e torchi" se silografate, oppure con la tecnica dei colori a tempera mescolati con colla di farina, di pelle di coniglio e ritagli di cuoio, e gesso in polvere. Oltre che nelle rilegature dei libri, dove erano utilizzate sia come carte di guardia nelle legature più preziose che come copertine per nobilitare quelle più modeste, è probabile che i fogli decorati prodotti dalla ditta Bertinazzi fossero utilizzati anche come carta da parati e per rivestire l'interno di mobili, scatole, custodie.
La varietà e la qualità della produzione di questa ditta è testimoniata dal campionario pervenuto in dono, che è composto da 1.205 campioni di diverso tipo e stile, tutti stampati a colori. I campioni di carte decorate sono suddivisi in otto parti, disposti su due colonne numerate a mano all'interno di ogni sezione. Il magnifico esemplare, databile fra fine Settecento e inizio Ottocento, è in ottimo stato di conservazione ed è tra le pochissime testimonianze dell'attività della bottega Bertinazzi (oltre a quello donato all'Archiginnasio sono noti altri due campionari di carte di Bertinazzi uno dei quali, composto da soli 348 campioni, è conservato presso la Biblioteca Poletti di Modena). I campionari infatti, nati per un preciso scopo pratico e di uso quotidiano, non sono concepiti per essere conservati e diventano, si potrebbe dire "loro malgrado", oggetti assai rari e quindi di grande interesse sia per i collezionisti che per gli storici e gli studiosi.
L'esemplare donato rappresenta quindi un significativo arricchimento del patrimonio della Biblioteca civica, non solo in virtù della rarità, della bellezza e quindi del valore dell'esemplare, ma anche in ragione della sua funzione di fonte documentaria per la storia della produzione di carte decorate a Bologna e in Italia.
Per consentire una maggiore fruizione del documento non solo da parte degli agli studiosi, ma anche di altri pubblici, collezionisti, appassionati o semplicemente curiosi, il campionario è stato digitalizzato e messo in rete. Al link: http://www.archiginnasio.it/cartecolorate.htm è possibile visualizzare e sfogliare integralmente il documento, che va a incrementare la già ricchissima collezione di raccolte digitali di Archiweb, la biblioteca digitale dell'Archiginnasio, e ad aggiungere una rara testimonianza originale al sito dedicato al censimento delle legature storiche (http://badigit.comune.bologna.it/legaturestoriche/index.html).

 

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